domenica 18 novembre 2012

Fai il tuo dovere


Articolo 48 della Costituzione italiana:

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Domenica 18 novembre vai a votare, hai tempo fino alle 22.00


   

martedì 30 ottobre 2012

Tutta l'Italia lo chiede: salviamo il paesaggio !

  Carlo Petrini, rappresentante del movimento Slow Food, ha aderito al Forum nazionale Salviamo il Paesaggio difendiamo i territori dichiarando:
" dal 1950 ad oggi l'Italia ha perso milioni di ettari della sua superficie libera (...) è giunto il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l'urlo di milioni d'italiani che sono stufi di vedersi distruggere paesaggi e luoghi del cuore".

Che dite, noi aderiamo, e voi ?  

Il nostro luogo del cuore lo conoscete tutt*, è Courmayeur: le montagne, le vallate laterali, i boschi e quei pochi prati rimasti. 
Un posto che meriterebbe il riconoscimento di patrimonio mondiale dell'Unesco - che avrebbe anche ricadute positive sul turismo - e che invece viene quotidianamente aggredito da "primitivi" adoratori del cemento e del denaro.


domenica 28 ottobre 2012

Attenzione ! L'ambientalismo è contagioso: a Courmayeur è in atto un'epidemia ?

  Rispetto alle richieste degli albergatori di Courmayeur alle liste in campo, La Stampa titolava: "Stop al cemento".

Un altro caso di furore ambientalista ?

Scherzi  a parte, non può che farci piacere la presa di posizione degli albergatori.
Magari non saremo d'accordo su tutto e forse più che un'epidemia di ambientalismo si tratta di un semplice ritorno al buon senso, ma la loro presa di posizione è interessante (clamorosamente non rilevata dai vari professionisti profumatamente pagati per redigere il nuovo piano regolatore, come il prof. Alex Fubini, o quello turistico).

Qui alcuni estratti della loro presa di posizione:

  • “A Courmayeur non si può più concedere altra terra a nessun tipo di sfruttamento edilizio o commerciale;”
  • "il paese è ormai saturo";
  • “Da alcuni decenni ormai, gli amministratori pubblici hanno trascurato tale vocazione naturale a favore della tutela di altri interessi”.
Noi già lo dicevamo che, da troppo tempo a Courmayeur, l'unico interesse che conta è quello della lobby del cemento, ora altri lo ribadiscono.

Un piacevole ritornello che forse potrà interrompere l'attuale sciagurata deriva.

venerdì 26 ottobre 2012

Liste elettorali

Dopo alcuni giorni di fibrillazione le liste per le prossime elezioni comunali sono pronte. Speriamo che nessuno si sia ispirato a Stendhal nel scegliere i suoi compagni di avventura:
M. Valenod avait dit en quelque sorte aux épiciers du pays : donnez-moi les deux plus sots d’entre vous ;aux gens de loi : indiquez-moi les deux plus ignares ; aux officiers de santé : désignez-moi les deux plus charlatans. Quand il avait eu rassemblé les plus effrontés de chaque métier, il leur avait dit : régnons ensemble.

martedì 23 ottobre 2012

Bandiera nera rock

Ecco come il nostro amico Stefano Bigio ha visto la consegna della bandiera nera di Legambiente al Sindaco Derriard durante l'ultimo consiglio


NO FUTURE !!! from stefano bigio on Vimeo.

Per chi non fosse riuscito a seguire ecco la reazione a caldo del nostro sindaco:

Ecco su questa qui,... su questa cosa qui io desidererei, magari anche durante una conferenza stampa, approfondire con chi ha dato questa bandiera, con delle motivazioni che forse avete letto... che sono fatte su presupposti e non su fatti … desidererei veramente avere un confronto punto per punto sulle norme tecniche di attuazione e soprattutto sulle motivazioni assolutamente infondate, generali e generalistiche di questa consegna di bandiera nera.
Io la prendo con orgoglio, questa bandiera nera, perché ho la consapevolezza di avere la coscienza pulita, di non aver fatto nulla che danneggi il mio territorio, il nostro territorio, il territorio di tutti e viste le motivazioni di Lega Ambiente che mi consegna la bandiera verd… nera sono assolutamente orgogliosa di ricevere questa perché dietro questa c'è esattamente la motivazione che non c'è.
Per cui grazie per la bandiera nera … Mi sembra… eh… un fuori… fuori … fuori programma. Gradirei veramente entrare nel merito. Con questa motivazione sono orgogliosa della bandiera nera. Grazie...

sabato 6 ottobre 2012

SIC & ZPS for dummies


Visto che tra i personaggi importanti del blog ci sono le ZPS e i SIC ci sembrava cosa buona e giusta dare qualche semplice delucidazione per chiarire che cosa si nasconde dietro questi due acronimi...
Ufficialmente tutto ha inizio con una data: il 21 maggio del 1992  l'Unione Europea emette la Direttiva Habitat sulla “conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora (piante) e della fauna (animali) selvatiche". Questa direttiva ha proprio lo scopo di tutelare la biodiversità all'interno di aree e siti di volta in volta individuati, attraverso il mantenimento oppure il ripristino di condizioni che rendono queste zone così importanti da un punto di vista naturalistico, tanto da ritenere prioritaria la loro conservazione.
L'Italia ha recepito la direttiva in questione nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 modificato ed integrato dal D.P.R. Del 12 marzo 2003.
Figlia legittima di questa direttiva è Natura 2000: il principale strumento della politica europea per la conservazione della biodiversità. Rete Natura 2000 è una vera e propria rete ecologica diffusa su tutto il territorio europeo ed è un po' il braccio della direttiva sopracitata, volendo considerare questa come la mente del tutto. Si fa infatti riferimento a questa Rete per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora o fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Ma che cosa è la rete?
Essa è costituita, guarda un po', proprio dalle zone di protezione speciale ZPS istituite dalla direttiva Uccelli 79/409/CEE e dalla zone speciali di conservazione ZSC istituite dagli Stati membri secondo quanto stabilito dalla direttiva Habitat. Le zone speciali di conservazione altro non sono che i SIC cioè siti di importanza comunitaria, zone in cui sono applicate le misure di conservazione e mantenimento necessarie o di ripristino di habitat naturali e delle popolazioni di specie per cui il sito è stato designato dalla Commissione Europea.
La rete Natura 2000 è costituita quindi da aree che non sono riserve naturali rigidamente protette dove le attività umane sono escluse. La Direttiva Habitat infatti intende proprio tutelare queste aree, garantendo la loro protezione naturalistica, ma tenendo conto anche delle esigenze economiche sociali e culturali, nonché delle particolarità locali e regionali delle zone individuate. Questo è un punto importante da non sottovalutare, perché quando poi vengono fatti i piani di gestione di queste aree attraverso ricerche scientifiche lunghe e accurate, viene sempre considerato il risultato tra l'attività umana  e l'ambiente naturale.
Infatti l'Europa non dimostra con questa direttiva di voler vietare e basta, anzi l'obiettivo è proprio quello di integrare queste aree all'interno di zone dove l'uomo si concilia con la natura e contribuisce con le sue attività a mantenere l'integrità e la conservazione del posto. (Andate a vedere cosa dice il piano di gestione pubblicato sul blog su quali sono le attività umane che si conciliano con le zps e i sic in Val Ferret e in Val Veny).
Ma tornando a noi,  in questo momento le regioni italiane hanno individuato 2287 SIC e 601 ZPS, di questi, 323 coincidono con le zone SIC.
All'interno di questi siti sono stati protetti complessivamente: 132 habitat, 88 specie di flora, 99 specie di fauna e 381 specie di avifauna ai sensi della direttiva Uccelli.
La tabella riporta per ogni Regione il numero, l'estensione totale in ettari e la percentuale rispetto al territorio complessivo regionale, rispettivamente delle ZPS, dei SIC e dell'intera rete Natura 2000.

* Poiché il sito IT1201000 cade in parte in Piemonte ed in parte in Valle d'Aosta, il calcolo delle superfici è stato effettuato attribuendo a ciascuna Regione la parte di sito effettivamente ricadente nel proprio territorio.
** Poiché il sito IT7110128 cade in Abruzzo, Lazio e Marche e il sito IT7120132 cade in Abruzzo, Lazio e Molise, il calcolo delle superfici è stato effettuato attribuendo a ciascuna Regione la parte di sito effettivamente ricadente nel proprio territorio.
*** Numero ed estensione dei siti Natura 2000 per Regione è stato calcolato escludendo le sovrapposizioni fra i SIC e le ZPS.
Dati aggiornati ad ottobre 2011. Tabella estrapolata dal sito del Ministero dell'Ambiente

Quindi volendo fare un piccolo sunto se a qualcuno non fosse ancora chiaro il processo:

  1. Gli Stati membri, e quindi anche l'Italia propongono una lista nazionale con tutti i siti “pSIC" (siti di importanza comunitaria proposti) che le diverse regioni valutano possano avere un interesse naturalistico da salvaguardare;
  2. la Commissione Europea valuta le liste e adotta con una decisione per ogni regione biogeografica una lista di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che diventano parte della rete Natura 2000. Per analizzare le proposte dei vari Stati, la Commissione europea prima di pubblicare le liste iniziali dei Sic, organizza seminari scientifici per ogni regione biogeografica a cui partecipano esperti indipendenti e rappresentanti di organizzazioni non governative di livello europeo. Durante questi seminari i siti vengono vagliati per verificare che al loro interno sia presente un campione sufficientemente rappresentativo di ogni habitat e specie per la loro tutela complessiva a livello comunitario;
  3. Una volta adottate le liste dei SIC, tutti gli stati membri devono designare tutti i siti presenti nelle liste SIC, come “Zone Speciali di Conservazione” il più presto possibile e comunque entro il termine massimo di sei anni, dando priorità ai siti più minacciati e/o di maggior rilevanza ai fini naturalistici;
  4. Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del  Territorio e del Mare italiano pubblica quindi con propri decreti le liste dei SIC italiani per ogni regione biogeografica;
  5. Le ZPS vengono invece designate direttamente dagli stati membri prendendo come riferimento la Direttiva Uccelli ed entrano quindi automaticamente a far parte della Rete Natura 2000 senza passare dal via... Salta la casella Commissione europea e tira il dado...
In questi decreti ci siamo ovviamente anche noi (sul sito della Regione Autonoma Valle d'Aosta potete scaricare la lista di tutti i siti regionali con le relative cartine) e nella parte della zona biogeografica alpina la zona di Courmayeur compare con queste aree  così ufficialmente riconosciute:

IT1204010 Ambienti glaciali del Monte Bianco e















IT1204032 Talweg della Val Ferret















E su questi potete andare a rivedere i numerosi post che abbiamo già pubblicato sul blog con le motivazioni e le emergenze floro-faunistiche che hanno determinato la tutela di queste aree, oltre al piano di gestione di queste aree.

Giovanna


venerdì 5 ottobre 2012

Ma quali zone umide ! vogliamo un bel prato verde...

Tra le difficoltà riscontrate nel confronto con i promotori del raddoppio del golf di Courmayeur (quando il confronto è possibile e non veniamo assordati dagli insulti scomposti di persone come il prof. Milano), c'è quella di far capire il valore di una zona umida e comunque non modificata dall'intervento umano, rispetto ad un ordinato prato verde.

Per aiutarvi a capire, vi rimandiamo ad alcune foto di un luogo ormai trasformato dall'uomo: il Vallone di Comboé.

prima


adesso
                           
Noi lo preferivamo prima. 
Un prato verde senza fiori è più bello del cemento, ma è naturale come una mucca di plastica (tipo quella all'ingresso di Courmayeur...)
L'esempio di Comboè serve inoltre a smentire quelle anime belle che continuano a dichiare che si può fare tutto, naturalmente "nel rispetto dell'ambiente". Noi crediamo, invece, che alcune cose è meglio lasciarle come la natura le ha fatte. Custodi e non giardinieri, per intenderci.
Qui altre foto e un commento più che condivisibile.

martedì 2 ottobre 2012

Ancora qualche coperto


La lettera di Ferdinando Derriard ha suscitato molte reazioni... Riportiamo qui di seguito la lettera di risposta di Vittorio Bigio pubblicata su La Stampa il 26 settembre.

La Stampa del 26 settembre 2012

Ho letto con un poco di difficoltà la farraginosa lettera del signor Derriard che a fine estate invoca l’apertura senza limiti nelle valli Veny e Ferret.
Si consoli il signor Derriard: dalla fine di agosto e senza alcun divieto, le Valli sono pressoché deserte, fatto salvo qualche fine settimana.
Evidentemente il problema è un altro o meglio molti altri.

La chiacchierata del signor Derriard mi riporta agli anni sessanta del secolo scorso, quando ingenuamente chiedevo agli esercenti di allora perché i sentieri venissero trascurati.
La risposta era “E bravo te, così i turisti vanno a camminare e non si fermano nei nostri locali”.

Ma veniamo ai “problemi” che vanno ben al di là di una parziale e pilotata chiusura delle Valli nel solo mese di Agosto.

  • La crisi globale: certo sono 5 anni che l’Europa è in crisi e probabilmente durerà ancora assai a lungo.
  • In aggiunta, dalla apertura del collegamento autostrada-tunnel del Monte Bianco, i turisti di passo devono esser ben motivati per uscire a Courmayeur e dare un’occhiata in giro.

Motivazioni fino ad ora ne sono state “inventate “ pochine in effetti.
Molti “turisti di passo” preferiscono fermarsi a Chamonix, vuoi perché li finisce l’autostrada, vuoi  perché Courmayeur non è mondialmente nota.
Vai a sapere perché?
Non è che la fama di Courmayeur sia quella di un pigro e alquanto noiosetto dormitorio per cittadini stanchi? Dunque un “appartamentificio” senza limiti, che accoglie gli investimenti dei turisti e non solo… assicura pingui guadagni ad architetti, imprese e proprietari terrieri e garantisce un grandioso riempimento della stazione per una misera ventina di giorni l’anno.
Soddisfacente signor Derriard ?

Ma quali sono signor Derriard le strategie in tempo di crisi, per mantenere gli incassi di tempi migliori? Che sia sufficiente ammucchiare automobili nelle Valli, Valli che sono Patrimonio dell’Umanità?

  • Un albergo a cinque  stelle? Possibile. Ma la clientela di un 5 stelle non si accontenta di affastellarsi nel “budello” di via Roma  confondendosi con il mordi e fuggi giornaliero che auspica il signor Derriard.
  • Forse valorizzare le due Valli e proporle come gioielli al turismo internazionale, sarebbe una soluzione? Certo a Zermatt, Saas Fee e tante valli della Svizzera e senza andar troppo lontano nella nostrana Val Nontey a Cogne, in Alto Adige, in Trentino, il turismo si fa a piedi o con i mezzi pubblici. E caso strano funziona non male, anche in tempo di crisi.


Ma riuscite ad immaginare un turismo esigente e sofisticato (quello a 5 stelle, quello che forse ha ancora quattrini da spendere) che passeggia in una delle più belle vallate del pianeta, circondato da automobili, tubi di scarico, strombazzamenti, e va a spasso su un pezzetto di sentiero largo poco più di un metro che fiancheggia una carrozzabile con il suo inarrestabile carosello di auto?
E quando, questo villeggiante raffinato, esigente, arriva in zona campo da golf , si ritrova una alta rete a chiudergli il paesaggio e cartelli che lo invitano a non sostare per il pericolo di palline da golf sul capoccione ?
Ma chi glielo fa fare signor Derriard? Neppure lei passeggerebbe volentieri lungo la val Ferret  intasata di auto!

E quel bel sentiero che da Pra Sec percorre il lato sinistro orografico della val Ferret fino a LaVachey: largo, pianeggiante, piacevole. Perché non è minimamente indicato e proposto con ampie delucidazioni, poste a lato della strada, come alternanza al percorso sull’asfalto. Nessuna spiegazione, nessun invito al viandante di percorrerlo in alternativa alla strada. Perché?

E lo sterrato che sale da Planpincieux alla Cappelletta passando tra abetaie e prati, perché non viene indicato e proposto al villeggiante? Perché si insiste nel privilegiare l’asfalto?
Perché non realizzare un percorso alternativo,  in parte già esistente, che da Entrèves, da Planpincieux,  risalga la val Ferret nella sua interezza senza mai toccare asfalto?
Se esistesse un percorso differente, potremmo ponderare sulla possibilità che le auto si affastellino sulla strada, accontentando così il signor Derriard.  Sarebbe comunque una stoltezza  ma almeno ci sarebbe un’alternativa.

E per concludere, visto l’innegabile successo numerico di manifestazioni “estreme” quali il Grand Trail, Ultra Trail e Tor des Geants, Trail del Cervino, solo per citare le più appariscenti in Valle d’Aosta, non sarebbe il caso di considerare che un numero sempre maggiore di frequentatori dell’alpe, desidererebbe camminare su sentieri paesaggistici ben curati, piuttosto che passeggiare sull’asfalto o muoversi con le auto?
Con i migliori auguri di buona fine stagione al signor Derriard e di buona fine mandato alla nipote, signora Fabrizia Derriard, Sindaco di Courmayeur.

Vittorio Bigio, guida alpina.

domenica 30 settembre 2012

Perché la bandiera nera

Come promesso pubblichiamo di seguita le motivazioni che hanno spinto Legambiente ad attribuire la bandiera nera all'amministrazione comunale di Courmayeur.

Motivazione

Descrizione
In adeguamento al PTP (piano territoriale paesistico) regionale, dal 2007 con una giunta diversa dall'attuale, Courmayeur aveva presentato il testo definitivo del nuovo Piano Regolatore. Tutto è rimasto fermo fino a quest'anno, non avendo il Comune presentato la documentazione richiesta dalla Regione (n. 4 documenti integrativi e non discrezionali). L'attuale amministrazione (giunta Derriard), a pochi mesi dal rinnovo amministrativo previsto in novembre, con delibera consiliare del 17/04/12, stravolge il PRGC con un procedimento che pare non essere previsto da nessuna normativa vigente. 
In particolare, il procedimento seguito dalla nuova amministrazione è grave per i seguenti aspetti: 
  • il prolungato e immotivato ritardo nel dare seguito al procedimento di adeguamento al PTP. Per un'area come il territorio di Courmayeur, posta ai piedi del Monte Bianco, sensibile ambientalmente e notoriamente a rischio di speculazione, ogni giorno di ritardo ha delle conseguenze importanti rispetto alla tutela dell'ambiente e del paesaggio; 
  • lo stravolgimento del sistema degli equilibri funzionali (la norma del 2007 prevedeva che per costruire un metro cubo di seconde case prima occorreva aver realizzato 3 metri cubi di alberghiero), consentendo la realizzazione di seconde case prima della realizzazione dei volumi alberghieri. Da ricordare che il PTP regionale, varato nel 1998, prevede lo strumento degli equilibri funzionali non solo per promuovere la realizzazione di alberghi, ma anche per contenere la realizzazione di nuove seconde case. 
L'impostazione della giunta Derriard, quindi, sposa la politica regionale della cura del mattone, molto in voga in questi ultimi anni. Una politica che, allontanandosi dallo spirito del PTP, ha portato a leggi sciagurate come il piano alberghi, (bandiera nera nel 2010). 
La critica più forte è però sicuramente indirizzata al tentativo dell'Amministrazione di modificare le Norme Tecniche d'Attuazione del PRGC del 2007, prevedendo la possibilità, sul piano della compatibilità urbanistica, di estendere il campo da golf della Val Ferret esistente nelle zone urbanistiche limitrofe, anche se le stesse risultano inserite in SIC (Sito d'interesse comunitario: le c.d. Zone umide) e ZPS (zone protezione Speciale, necessarie per il ciclo vitale degli uccelli); in proposito si rinvia all'art. 21 comma comma 1 lett. d) delle NTA adottate il 17/04/12. Altro elemento negativo, il fatto che tale previsione di ampliamento in zona individuata come area natura 2000, non sia stata sottoposta a procedimento di VAS e di Valutazione d'incidenza. In sede di esame delle osservazioni (compresa quella promossa da Legambiente rispetto al suddetto art. 21 NTA), il Comune è stato costretto ad eliminare l'esplicita possibilità di ampliamento del golf in un'area pari a oltre il doppio dell'attuale: resta, però, una norma di rinvio (art. 21 comma 3) che pare prevedere l'applicazione della norma in materia di golf a tutte le zone limitrofe a quella attualmente già destinata all'attività golfistica. Di fatto, l'estensione sembra rimanere, come del resto confermato dal fatto che la nostra osservazione è stata bocciata e che il Sindaco ha dichiarato che l'ultima versione dell'art. 21 va considerata solo rimodulata e non modificata, in quanto i contenuti restano gli stessi. L'Amministrazione Derriard sembra lasciare di fatto aperta la possibilità ad un ampliamento del golf che stravolgerebbe il delicato equilibrio di un sito protetto, che già in passato è stato con fatica protetto da altri tentativi speculativi. Si auspica che la Regione, competente in materia di Siti Natura 2000, intervenga a tutela di questo inestimabile patrimonio.

sabato 29 settembre 2012

Una bandiera nera sventola su Courmayeur

Anche se il colore del vessillo è lo stesso, non è una feroce ciurma di pirati che giovedì 27 settembre è andata all'abbordaggio del Consiglio comunale di Courmayeur, ma due determinate militanti di Legambiente che hanno approfittato dell'ultima seduta della legislatura per consegnare a Fabrizia Derriard la bandiera nera assegnata al comune di Courmayeur per il suo nuovo piano regolatore che di fatto vanifica gli equilibri funzionali e apre la porta al raddoppio del campo da golf (nel prossimo post troverete per esteso le motivazioni di Legambiente).
Il sindaco, visibilmente teso, ha accettato con orgoglio (!?) la bandiera nera dicendosi pronta a ribattere (quando non si sa) punto su punto alle critiche di Legambiente, ma ha rifiutato qualsiasi confronto con Alessandra Piccioni, presidente del circolo Legambiente della Valle d'Aosta, e ha lasciato la sala assieme ai suoi fidi consiglieri che non hanno voluto ascoltare Rosetta Bertolin che, davanti a una sala vuota, spiegava le ragioni dell'associazione.
Anche l'assessore Vecchi non ha visto di buon occhio l'iniziativa di Legambiente e dimostrando una spiccata propensione al dialogo ha fatto notare che aveva giusto bisogno di uno straccio per pulire la sua auto.
E il pubblico… i pochi presenti hanno ascoltato con interesse ad eccezione dei fan incondizionati dell'amministrazione uscente che hanno reagito in modo scomposto con un Eligio Milano in gran forma che, dimenticando in un baleno anni di lezioni ai ragazzi sugli imprescindibili valori della democrazia, urlava alle malcapitate di tacere e ricopriva di insulti alcuni presenti e una Wanda Jacquemod dall'espressione molto tirata che tuonava contro gli ignoranti anti-golf.

martedì 25 settembre 2012

Furore ambientalista


http://robydickfilms.blogspot.it
A quanto pare l'amministrazione di Courmayeur è in preda a un furore ambientalista . Degli estremisti verdi sono al comando del nostro comune e nessuno se n'era accorto. Questo preoccupa molto Maria Covini e Giorgio De Grandis che ci mettono in guardia in una lettera indirizzata a La Stampa del 6 settembre che trovate riportata qui di seguito:

Frequentiamo Courmayeur da molti anni e assistiamo ogni anno alla puntuale invasione turistica del paese. Ma quest’anno non è più così: è evidente il calo verticale delle presenze dei villeggianti e l’aumento del turismo «mordi e fuggi», complice la crisi attuale. Anche nelle valli le presenze sono assai contenute, rispetto agli anni passati. Perciò colpisce che quei pochi coraggiosi che tentano di avventurarsi in Valle siano sottoposti al faticoso passaggio dei posti di blocco, degni di un assalto che non c’è. Non crediamo proprio che lo scarso accesso di questa estate possa provocare l’apocalisse nelle valli. D’altronde, dove erano i nostri ambientalisti quando Courmayeur si copriva di case e palazzi, fino alla saturazione del paese e dintorni? Palazzi e condominii che ora sono vuoti, persino a Ferragosto. Temiamo che l’attuale furore ambientalistico, un po’ dilettantesco e velleitario, ma non esente da qualche sostanziosa coda di paglia, finisca per diventare una copertura per la vocazione cementizia e palazzinara di Courmayeur.

Se la lettera è un invito a migliorare una gestione delle valli in effetti criticabile, ben venga: il periodo di chiusura è troppo breve e i servizi di trasporto scarsi e completamente da ripensare.
Siamo d'accordo anche sull'incoerenza dell'amministrazione comunale che da una parte chiude (un po') le valli senza far nulla per valorizzarle e dall'altra dimentica nei cassetti i piani di gestione delle ZPS e dei SIC o propone il raddoppio del golf e l'ennesima infornata di case con il nuovo piano regolatore.
Non ci sembra però che alcuni giorni di chiusura al traffico su tutta l'estate (con tutti i possibili malfunzionamenti che possono esserci stati) possano definirsi FURORE AMBIENTALISTA.
Maria Covini e Giorgio De Grandis possono stare tranquilli non sono gli ambientalisti che comandano a Courmayeur, ce ne saremmo accorti.
E se si chiedono dove sono è forse perché non frequentano gli stessi luoghi. Avrebbero potuto incontrarli sulla strada mentre manifestavano contro il ritorno dei TIR sotto il Monte Bianco, ai banchetti per raccogliere firme contro la costruzione del pirogassificatore, lungo la carovana dell'acqua oppure mentre consegnavano le loro osservazioni contro assurde centraline elettriche, alberghi inutili e piani regolatori scriteriati. Invece probabilmente erano in Val Ferret in macchina.

domenica 23 settembre 2012

Dalle 9 buche attuali, passeremo a 45 ?!

  Come potete leggere, ormai è una mania !
scherzi a parte, il dato interessante che emerge è la totale assenza di programmazione (o almeno del rispetto della stessa).
Sicuramente un golf a La Salle sembra avere più senso, come periodo di apertura e qualità ambientale delle aree interessate, che a Courmayeur.
Resta naturalmente il problema dei diserbanti e della compatibilità di tale impiego dei terreni con la vocazione agricola di La Salle.

Precisando, naturalmente, che non ci vedrete mai tra i fans del golf (sport discutibile da un punto di vista ambientale), siamo comunque sempre aperti al confronto (in proposito si veda il protocollo d'intesa siglato da diverse associazioni ambientaliste e FIG che prevede, tra l'altro la salvaguardia delle aree natura 2000).

Cosa radicalmente diversa è immaginare un campo da golf in una ZPS o in un SIC.

Qui di seguito l'articolo della Stampa:


Valdigne, caccia alle 18 buche Il golf contagia anche La Salle: Idea appoggiata dalla Comunità montana, ma pure La Thuile punta al green (di JESSICA CAVALLERO)

Tutti lo vogliono, ma ancora non si vede. La storia del golf a 18 buche in Valdigne può essere ridotta a questo. A parlare della possibilità di realizzare un campo da diciotto buche (tra La Salle e Morgex) era stato l’allora assessore al Turismo e Sport Luciano Caveri. Era il 2004 e aveva commissionato uno studio sullo sviluppo di questa disciplina e sui luoghi adatti a ospitarla. Ecco che i Comuni della Valdigne si erano mobilitati. Morgex aveva messo sul tavolo la zona Pautex, alla sinistra orografica della Dora. La disponibilità del terreno non avrebbe però permesso di spingersi oltre le nove buche e per rendere l’offerta realmente appetibile, di buche ne servivano almeno diciotto. Nulla di fatto quindi per la giunta di Lorenzo Graziola, che nel 2005 era subentrata a quella di Dante Quinson.

A Courmayeur, grazie all’intervento di privati, esiste già un campo da golf a nove buche, sul quale si discute di un possibile ampliamento. A otto anni di distanza dallo studio regionale, è il Comune di La Salle a puntare su un green da diciotto buche, con l’appoggio della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc. Lo avevano spiegato durante l’approvazione del programma di sviluppo turistico gli amministratori di La Salle: «È un tema che fa pubblicità» aveva detto il primo cittadino, Cassiano Pascal, parlando «di scelta "obbligata" grazie alla geografia e all’esposizione del Comune con l’accesso diretto tramite l’autostrada». A confermarlo è il presidente della Comunità Montana Riccardo Bieller: «All’interno del piano di sviluppo turistico abbiamo accordato a ogni Comune una rilevanza turistica a seconda della sua specificità. Pré-St-Didier per quanto riguarda lo sfruttamento delle acque termali, La Thuile e Courmayeur, importanti stazioni sciistiche, Morgex come centro di servizi, mentre La Salle luogo ideale per potenziare la presenza di strutture dedicate agli sport popolari e al golf». Il Comune guidato da Cassiano Pascal si è già visto mutilare dei campi di palet che saranno ospitati a Morgex per il mancato via libera dei proprietari dei terreni e l’associazione di palet della Valdigne che si era messa di traverso.

Ma intanto anche La Thuile ha deciso di puntare su questa disciplina. Lo fa convocando nelle prossime settimane i proprietari, circa duecento, dei terreni del piano di Arly dove si vogliono realizzare nove buche, «scomodando» per l’occasione anche il campione di golf Costantino Rocca, che sarà invitato all’assemblea. Il costo dell’intervento è stimato in 1 milione e 200 mila euro. «In questo modo - spiega il vicesindaco di La Thuile, Francesco Stammelluti - avremo il golf d’estate e lo sci di fondo d’inverno». «A livello di Comunità Montana - aggiunge Bieller - abbiamo scelto La Salle anche per poter sfruttare un campo da 18 buche in grado di ospitare competizioni internazionali in maniera prolungata durante l’anno. Se La Thuile trova i finanziamenti, buon per loro», ma avverte: «L’iter non è semplice, bisogna dichiarare la pubblica utilità prima di eventuali espropri».

giovedì 20 settembre 2012

L'architetto Fubini non ci convince mica...


Il 5 luglio il Consiglio Comunale di Courmayeur ha adottato il testo definitivo delle nuove Norme Tecniche d'Attuazione.
Siccome le controdeduzioni dell'arc. Fubini sono ben lontane dall'averci convinti, abbiamo inviato la lettera che potete leggere di seguito o qui agli uffici regionali Urbanistica e pianificazione, Tutela aree SIC e ZPS, Valutazione ambientale, all'Assessorato all'Ambiente e al  Difensore civico.
Nella nota ribadiamo i nostri fondati dubbi sull'illegittimità del procedimento adottato per modificare il Piano regolatore e chiediamo risposte chiare sulla vicenda dell'ampliamento del golf.
Abbiamo fatto, inoltre, un pò di conti rispetto al valore dell'operazione "aggiornamento variante generale al PRGC": circa 170 milioni di euro; se a voi sembrano pochi....
 
Ora la Regione, in sede di conferenza di pianificazione, sta valutando...

Buona lettura  e fateci sapere cosa ne pensate.



Oggetto: PRGC Courmayeur – delibera C.C. n. 39/2012 – Segnalazione di presunta illegittimità e richiesta d'intervento.

Con la presente, in relazione all'adozione da parte del Consiglio comunale di Courmayeur con deliberazione n. 39/12 del testo definitivo delle NTA del PRGC, si ribadisce integralmente quanto già dichiarato nelle precedenti comunicazioni e si rileva quanto segue per l'adozione dei provvedimenti di competenza e perché le istituzioni in indirizzo non possano appellarsi alla mancata conoscenza per un'eventuale corresponsabilità:

 1. da un esame della deliberazione consiliare e dei suoi allegati non si rileva nessuna puntuale e fondata argomentazione – in particolare, da un punto di vista giuridico – che contraddica gli elementi di illegittimità dell'iter seguito dall'amministrazione nell'adozione del c.d. atto d'integrazione e aggiornamento delle NTA 2007 evidenziati da diverse osservazioni al PRGC, compresa la nostra. (oss. n. 12). Si sottolinea, in proposito, che il fatto che l'amministrazione abbia dovuto prevedere la fase delle osservazioni, ordinariamente prevista per nuove norme e non per un aggiornamento non discrezionale, conferma l'ipotesi che si sia trattato di una modifica sostanziale alle NTA del 2007. La controdeduzione comunale risulta assolutamente insufficiente e non puntuale. Viene infatti operato un mero rinvio alla motivazione della delibera che in realtà non dice nulla. Vediamo nel dettaglio i punti di tale c.d. premessa, che richiama:

  • il parere della struttura urbanistica regionale di non decadenza della variante del 2007, in quanto trasmessa alla regione per l’approvazione (cfr. prot. 13862 del 27/09/2010) – La nostra osservazione non sollevava tale punto;
  • le relazioni del 13/04/2012 e del 24/06/2012 dell’arch. FUBINI, tecnico incaricato e soggetto specificamente competente per materia, che attestano che non sono state apportate modifiche sostanziali (strutturali) all’impianto adottato nel 2007 – Le relazioni in realtà, come si vedrà di seguito, non dimostrano questo, ma si limitano a conteggiare quante nuove case potranno essere realizzate...
  • le dichiarazioni dell’Assessore ZUBLENA nel Consiglio Regionale del 21/06/2012 ove, in risposta a un’interpellanza sull’argomento, ha chiarito che l’adozione di un nuovo testo di NTA non contrasta né con le norme, né con la prassi sinora seguita, se finalizzata ad adeguamenti che non modifichino il PRG 2007 nella sua impostazione strutturale. Nell’occasione ha anche sottolineato che tale prassi è, peraltro, conforme al principio di conservazione degli atti del procedimento amministrativo e di conseguenza all’economicità dell’azione amministrativa – L'Assessore, come confermato nell'incontro avuto con gli scriventi, si è limitata a ribadire quanto da noi già dichiarato, ossia che le NTA 2012 non possono modificare nella sostanza la variante del 2007;
  • il disposto dell’art. 29 della l.r. 12/2009 (Disposizioni in materia di VIA e VAS) in base al quale i procedimenti avviati prima della legge del 2009, come nel caso di specie, vanno conclusi ai sensi della normativa vigente al momento dell’avvio del procedimento – La norma prevede che i suddetti procedimenti avviati vengano conclusi, senza modifiche sostanziali. È infatti evidente, da un punto di vista giuridico, che se si apporta una modifica sostanziale al testo della variante – come intervenire sugli equilibri funzionali, cambiare la destinazione di zona lasciando immutata la sua delimitazione (come avvenuto per le zone artigianali e parte delle alberghiere e agricole) o prevedere l'estensione del campo da golf in zone zps e sic – allora il principio inderogabile da applicare è quello del tempus regit actum: siamo, quindi, di fronte a un nuovo procedimento da sottoporre alla nuova normativa. In ogni caso, anche la vecchia normativa vigente al momento dell'avvio del procedimento di approvazione della variante generale non è stata rispettata. Se si applica la normativa del 1991, la legge, comunque,  chiede un confronto preventivo tra comune e regione rispetto al testo preliminare della variante, cosa che qui non è avvenuta (per le NTA del 2007 sì, per quelle del 2012 no);
  • il confronto tra il Sindaco e gli uffici urbanistici regionali, principali interpreti della l.r. 11/98, per condividere le innovazioni e verificare che si collochino nel solco della procedura del 2007 – Non c'è traccia formale di tale confronto e più volte gli uffici regionali hanno dichiarato di non aver esaminato il nuovo testo delle NTA adottato nel 2012.

 2. rispetto al tema della salvaguardia: l'amministrazione comunale ha stabilito che il testo definitivo delle norme del 2007 non rileva più a tale fine, ma solo quello del 2012. Risulta quindi possibile – come già avvenuto in passato, cfr. TAR VdA sentenza n. 72/2009 relativa a delibera del Consiglio comunale Courmayeur n. 44/08 – che il Comune di Courmayeur nel periodo tra l'adozione del testo definitivo da parte del Consiglio Comunale e quello di approvazione della variante da parte della Regione autorizzi interventi edilizi fondati su norme che successivamente saranno dichiarate illegittime dal TAR o dalla stessa RAVdA in sede di approvazione della variante. Riteniamo opportuno che la Regione, e in particolare l'ufficio direzione urbanistica, intervengano per definire subito questo aspetto, pena la corresponsabilità nei successivi inevitabili contenziosi (amministrativi e, conseguenti, contabili).
Si rammenta agli uffici regionali che, durante l'incontro con l'ass. Zublena, erano stati sollevati seri dubbi dal dirigente della direzione urbanistica rispetto alla facoltà del comune di Courmayeur di non considerare la norma del 2007 ai fini della salvaguardia; il dirigente si era infatti impegnato ad approfondire da subito la questione, viste le sue implicazioni.
Qui di seguito un estratto del verbale di Consiglio n. 39/12 in cui il Segretario, dott. Minelli, dichiara:
"le misure di salvaguardia si applicano nel modo seguente. Fino all’approvazione della variante generale i permessi per costruire vengono rilasciati in base alla normativa urbanistica originaria (quella preesistente – 1989); quindi se un progetto contrasta con la stessa, è negata la concessione anche se è conforme alla variante adottata. Invece se la concessione edilizia è autorizzabile in base alla normativa preesistente ancora vigente (1989), ma non è aderente a quella della variante adottata, allora è sospesa ogni determinazione sulle pratiche contrastanti con la variante in corso di approvazione (art. 20 comma 1 l.r. 11/98). Nell’ipotesi in cui la variante adottata in prima istanza (2007) venga modificata e vi sia una nuova versione della variante riadottata (2012), è a quest’ultima che occorre far riferimento per l’operatività delle misure di salvaguardia. Infatti è evidente che la prima versione (quella adottata inizialmente – 2007) è superata dalla seconda versione adottata dal C.C. (2012), che è l’unica che, se approvata dalla Regione, potrà tramutarsi in disciplina urbanistica. La primitiva versione della variante adottata (2007) avrà anch’essa efficacia ai fini delle misure di salvaguardia, ma solo fino al momento in cui non sia stata effettuata la seconda adozione. Da questo momento è la seconda variante adottata a fungere da parametro di riferimento per le misure di salvaguardia. Corre l’obbligo di precisare che il 2012 rispetto al 2007 ha modificato le sole NTA, restando invariati i restanti documenti che compongono la variante generale al PRG".
Qui di seguito forniamo alcuni esempi di criticità derivanti da tale interpretazione del principio della salvaguardia:

  • equilibri funzionali: il rapporto previsto dalle NTA è più restrittivo di quello previsto dal piano vigente (1989), ma tale norma, se applicata nella versione del 2012 anzichè in quella del 2007, consentirebbe da subito lo sblocco dell'edilizia secondaria !
  • Zone Bd: il caso più evidente in cui un'errata applicazione del principio della salvaguardia potrebbe causare danni irreperabili, in quanto molte di tali zone rientrano per il vigente piano 1989 e per le NTA 2012 nelle zone C, in cui è consentita l'edificazione a scopo abitativo al contrario di quanto previsto delle norme del 2007. Da rammentare che una di tali zone Bd, in cui ora è possibile realizzare edilizia residenziale, è stata così disciplinata in contrasto con il rigetto di un'osservazione in tal senso, promossa nel 2007 da congiunti dell'attuale Sindaco;

 3. A sostegno della tesi che le NTA 2012 sono da intendersi come modifica sostanziale al testo definitivo della variante del 2007, è la previsione da parte del Consiglio Comunale di una norma transitoria. Il precedente art. 26 NTA 2007 prevedeva una norma transitoria a tutela dei c.d. diritti quesiti – ossia le domande di concessione presentate entro una certa data e bloccate per gli equilibri funzionali. Se le norme del 2012 fossero solo un aggiornamento non ci sarebbe bisogno di altre norme transitorie che invece stravolgono le precedenti;

 4. Con manifesta incoerenza il consiglio comunale ha rigettato alcune osservazioni sulle norme del 2012 in quanto ritenute modifica di zonazione, mentre la stessa amministrazione con il testo preliminare delle NTA 2012 ha stravolto nella sostanza i contenuti della zonazione adottata nel 2007, in particolare rispetto alla disciplina delle zone artigianali e a diverse zone alberghiere;

 5. Le istituzioni europee cofinanziano attività di promozione delle aree tutelate da ZPS e SIC (per esempio il progetto Vivavda cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) - Programma Competitività regionale 2007/13). In presenza di norme che mettono in pericolo tali aree (come quelle relative al campo da golf) senza nemmeno rispettare la procedura in materia di VAS, non si può escludere che sia avviata una procedura d'infrazione e il blocco delle risorse (e magari richiesta la loro restituzione con relativo danno contabile);

 6. In sede di adozione definitiva delle NTA 2012, non viene data nessuna spiegazione sul perchè si sia equiparata la destinazione "seconde case" con quella "uffici". Non c'è nessuna relazione che motivi questa limitazione per chi volesse costruire  "veri"  uffici. Sussiste il rischio che questa equiparazione possa in un secondo tempo consentire la variazione di destinazione da uffici già esistenti a seconde case, in deroga agli equilibri funzionali, rendendo così possibile una sanatoria di fatto;

 7. Rispetto alle Zone artigianali, industriali e commerciali: è errato quanto dichiarato dall'arch. Fubini nella relazione di adozione del testo definitivo: le NTA 2007 non prevedevano possibilità di realizzare abitazione principale (salvo per l'abitazione dell'artigiano). Tant'è che le osservazioni che nel 2007 lo chiedevano sono state rigettate. Da evidenziare che l'obiettivo di sostenere la prima casa – non convenzionata e comunque di un valore al metro quadro intorno ai 7.000/9.000 euro – non può cancellare l'obiettivo, di pari importanza, di sostegno alle attività artigianali e industriali previsto nella relazione connessa al PRGC 2007 e concretizzato nelle NTA 2007. Nelle zone C (ex D) era già prevista una zona Ca destinata a edilizia convenzionata, ma solo per una determinata sottozona, mantenendo così la destinazione principale (artigianale, ecc.). Era inoltre consentita la possibilità di realizzare abitazioni, cedute a titolo di locazione temporanea a favore di addetti ad attività economiche con sede produttiva nel Comune. Ora si prevede, invece, l'estensione della destinazione abitativa a tutte le zone e non per edilizia convenzionata, ma per prima casa, anche di lusso. Da evidenziare che in tali zone, anche il piano del 1989 non consentiva l'edilizia residenziale;

 8. la relazione d'approfondimento dell'arch. Fubini – questa sì vera e propria integrazione e non modifica – riconosce il valore delle zone sic e zps, oltre che la crescente antropizzazione delle aree connessa all'attività golfistica. La scelta dell'ampliamento risulta quindi ancora più paradossale ed incoerente;

 9. Rispetto alla questione dell'ampliamento del campo da Golf, evidenziamo che:

  • l'Art. 21, comma 1 lett. d) - AREE PER LA PRATICA DEL GOLF delle Norme Tecniche d'Attuazione del PRG adottate dall'amministrazione Derriard in data 17/4/2012 con deliberazione n. 28/12 prevedeva: (...) Al fine di mantenere e sviluppare, con un corretto approccio ambientale, il comprensorio legato alla pratica del golf sono attuabili i seguenti interventi: (...)  estensione del percorso da golf nelle sottozone limitrofe Ef16, Ec18, Ef04, Eh02 e Eg14 e Eg19.
  • Rispetto alla seduta consiliare del 5/7/12, il Sindaco dice "abbiamo rimodulato l'articolo (art. 21 NdA), il contenuto rimane uguale". Da una parte, l'Amministrazione è stata costretta ad eliminare il comma 1 lett d) dell'art. 21 che prevedeva l'esplicita possibilità di ampliamento del golf in un'area pari a oltre il doppio dell'attuale. Resta, però, una norma di rinvio (art. 21, comma 3) che prevede l'applicazione delle norme sul golf a tutte le zone E e non solo alla zona Eh. 
  • Di fatto, l'estensione pare rimanere, come del resto confermato dall'ultimo comma e dal fatto che la nostra osservazione è stata bocciata. Il Sindaco, inoltre, ha dichiarato che l'ultima versione dell'art. 21 va considerata solo rimodulata e non modificata.

Risulta quindi necessario un intervento chiarificatore da parte delle istituzioni regionali;

 10. Non viene spiegato, in sede di adozione del testo definitivo delle NTA 2012, quale sia il vantaggio – per il bene comune e per gli obiettivi espressi in sede di relazione – conseguente al ribaltamento degli equilibri funzionali. Manca, infatti, una motivazione coerente con gli obiettivi di promozione del settore alberghiero e della prima casa. L'unico vantaggio evidente è per chi era in lista d'attesa, ma il PRGC deve perseguire interessi generali e non particolari, e qui, lo ripetiamo, non viene nemmeno spiegato quale sia il vantaggio generale. Si fa riferimento a una futura maggiore programmazione, senza specificare gli obiettivi della stessa. Si evidenzia, inoltre, che come ribadito in sede di PTP, gli equilibri funzionali, oltre a promuovere le destinazioni alberghiere hanno comunque la finalità di stoppare destinazioni (o peggio ancora usi del suolo) non vantaggiosi per la comunità, come appunto quello della seconda casa. Da notare che l'eventuale obiettivo alternativo di adeguare il PRGC a supposte esigenze gestionali deve seguire un iter preciso: quello della variante e non del c.d. aggiornamento e integrazione.
Il ribaltamento, immotivato, del rapporto temporale (prima costruisco le seconde case e poi si vedrà) favorisce chi potrà realizzare le seconde case, ma non determina nessun vantaggio  per la comunità;

 11. La capacità insediativa può forse essere rimasta invariata – in realtà come ammesso nella stessa relazione dell'arch. Fubini, così non è –  ma sono cambiate le destinazioni d'uso degli immobili, con un evidente squilibrio per la destinazione abitativa rispetto alle altre. Da notare che tale squilibrio è già presente allo stato attuale, in forza del vigente PRGC del 1989 e che il piano del 2007 cercava di invertire tale deriva;

 12. la nuova edificazione premiale residenziale secondaria (connessa all'alberghiero) intaccherebbe anche zone con altra destinazione, in manifesto contrasto con qualsiasi idea di pianificazione urbanistica;

 13. Zone Bd e Cd (alberghiere): si rammenta che l'art. 5.2 2007 prevedeva: Tale zonazione, attraverso la determinazione della capacità insediativa, e la individuazione di zone specificatamente destinate alla ricettività turistica, così intesa ai sensi di legge (legge regionale 33/84 e legge regionale 11/96), e classificate come zottozone Bd e Cd, privilegia la destinazione turistico-ricettiva rispetto alla residenziale.
Nelle NTA 2012, con un'evidente modifica sostanziale, abbiamo l'introduzione, di fatto, di una nuova zonizzazione in cui compaiono zone con destinazione d’uso esistente prevalente non ricettiva (e ciò in contrasto con la relazione alla base delle scelte del 2007 e le analisi sull'edificato svolte dallo stesso arch. Fubini) dove diventa possibile realizzare anche abitazioni. In particolare, si segnala:

  • la zona Bd 11, in cui decaduto l'accordo di programma, ecco spuntare la possibilità, tanto per cambiare, di poter realizzare case;
  • la zona del Pussey, in cui sono evidenti alcuni immobili in corso di realizzazione che già sembrano appartamenti anziché uffici, box o ricettivo (destinazioni consentite nel 2007, salvo quanto già previsto in sede di norma di salvaguardia);
  • la zona di Dolonne, rispetto alla quale specifiche osservazioni in tal senso, nel 2007, erano state respinte.

 14. Lo studio sulle zone agricole doveva essere presentato in sede di adozione del testo preliminare e non in sede di testo definitivo. Da notare che gli indirizzi regionali in materia di zone agricole - Linee guida inerenti al cambio di destinazione d’uso dei fabbricati agricoli - prevedono delle norme minime di salvaguardia delle destinazioni legate alla razionalità delle strutture, ma da nessuna parte obbligano i comuni a consentire il cambio di destinazione d'uso verso le seconde case, cosa che invece le NTA 2012, a differenza del 2007, prevedono;

 15. rispetto alle nuove partizioni dei pud, si evidenzia che lo stesso arch. Fubini aveva già fatto le valutazioni del caso sulle superfici, nel 2007, giungendo a risultati diversi da quanto previsto nel 2012;
 16. Come riconosciuto dallo stesso arch. Fubini nella sua relazione risulta il seguente aumento di capacità insediativa:

  • 4.200 mc seconde case in Val Veny;
  • 1.900 mc seconde case in Val Ferret;
  • 702 mc in Val Sapin;
  • almeno 25.000 mc di seconde case realizzabili in deroga agli equilibri funzionali, come premio rispetto ad interventi su alberghi.

In tutto fanno almeno 32.000 metri cubi di seconde case! Ossia circa 12.000 metri quadri, oltre allo sblocco della lista degli equilibri funzionali, per cui si è già previsto un aumento di oltre 5.000 metri cubi. Stiamo parlando di un valore economico pari a circa euro 120.000.000,00.
Da evidenziare che nelle conclusioni della relazione dell'arch. Fubini non si tiene conto delle modifiche apportate ai volumi relativi alla  prima casa: nelle zone Bb e Bc + Bd si ha: 4.020 mc + 10.861 mc, ossia quasi 15.000 metri cubi in più di abitativo che vanno ad aggiungersi ad una situazione già squilibrata in tal senso. Vale a dire circa 5.000,00 metri quadri in più, ossia quasi 50 milioni di euro di valore.
L'arch. Fubini, rapportando i nuovi volumi a quanto già edificato a Courmayeur e non a quelli ancora potenzialmente sfruttabili, dichiara che non si tratta di "un grande stravolgimento", come ad ammettere l'evidenza, ossia che comunque di stravolgimento si tratta. Del resto il valore finale dell'operazione ammonta a una sciocchezza: circa 170 milioni di euro.

Restando a disposizione per ogni chiarimento, porgiamo cordiali saluti.


mercoledì 19 settembre 2012

Pensavate fossimo spariti...

da http://et-si-on-changeait-le-monde.blogspot.it
Anche i blogger amatori devono occuparsi dei propri figli, andare in vacanza, lavorare un po'…
Così non abbiamo pubblicato molto - anzi niente - in questi ultimi giorni, ma non abbiamo smesso di lavorare. 
Tra le altre cose abbiamo preparato le nostre repliche, che troverete nel prossimo post, alle controdeduzioni preparate dall'architetto Fubini e dall'amministrazione comunale per l'approvazione definitiva del testo della variante.


domenica 19 agosto 2012

Per qualche coperto in più

La Stampa di domenica scorsa ci riservava anche un'altra chicca, questa lettera di Ferdinando Derriard che riportiamo per intero:

Per chi non potesse credere ai suoi occhi
trovate qui l'originale della lettera
Vorrei, tramite la posta dei lettori di codesto giornale - edizione della Valle d’Aosta - far giungere all’assessore comunale all’Ambiente e al Territorio di Courmayeur, che penso sia il referente dell’amministrazione locale per quanto in oggetto, le lamentele che il 7 e l’8 agosto (primi due giorni di bel tempo) i pochi fortunati che hanno potuto accedere alla Val Ferret, nonostante la chiusura al traffico veicolare, hanno esternato, al solo fine di renderla partecipe di quanto avviene sul territorio. I pochi turisti lamentano la macchinosità del percorso che sono obbligati a percorrere sul piazzale A. Retegno di La Palud, anche se prenotati presso esercizi pubblici, per accedere al secondo «posto di blocco» tra macchine in manovra, code per parcheggiare, ecc... Ad un automobilista è stata chiesta la... password, per continuare (sic). L’8 agosto, in Val Ferret c’era, si può dire, nessuno e, a quanto pare, la decisione della chiusura della Valle al traffico veicolare appare almeno anacronistica, in quanto vengono a mancare tutti i motivi che la rendevano praticabile anni fa, addietro in tempi di frequentazione normale e, quindi, non più oggi in tempo di turismo in crisi, che si rifletterà in un prossimo recente futuro in incassi di parecchio inferiore per le casse erariali. La gente dice che, in tempi come quelli attuali, è importante prendere decisioni da parte dei responsabili, i quali, però, devono avere il coraggio di modificarle o di riconsiderarle dopo puntuali verifiche sul territorio e contatti con gli operatori, che per quanto li riguarda, non mi risulta, abbiamo mai avuto «l’onore» di poter fare osservazioni dirette. In questo periodo di Olimpiadi che esaltano l’individualità della persona e lo spirito di squadra, quando i singoli devono operare insieme per raggiungere un traguardo importante, non vorrei che lo sport più praticato in Italia o almeno qui da noi, diventi quello del «taglio degli..., per far dispetto alla moglie», perché proprio questa sorta di autolesionismo, in nome di non si sa quale nobile scopo da raggiungere, in periodo di difficoltà economiche non indifferenti dovrebbe essere lasciato da parte per far posto allo «spirito di squadra» per raggiungere obiettivi ormai indifferibili e necessari alla comunità di cui facciamo parte. Ognuno deve fare la sua piccola parte per il bene comune che, in questo momento, è quello della ripresa economica e del superamento della «crisi». Attualmente non vi è motivo di chiudere al traffico veicolare le Valle Vény e Ferret, perché non vi è afflusso di gente che possa giustificare così drastiche decisioni. Teniamo presente che sono valli chiuse per motivi naturali (inverno, valanghe, ecc.) circa nove mesi all’anno e quindi non regge il rifugiarsi nella salvaguardia della salute pubblica, o la salvaguardia dell’ambiente che, proprio a causa della crisi e delle avversità atmosferiche (vedasi sabato e domenica scorsi), non è d’attualità, così come presunte avversità all’ampliamento del campo di golf a vantaggio di un’area che umida è diventata solo per incuria dei proprietari. Siamo ormai giunti a un punto che non si può più tacere ma è necessario e vitale che «il popolo» dica la sua e faccia sentire il suo malcontento. Ringrazio per l’ospitalità ed auguro a tutti buon lavoro e buon periodo di vacanza.


Ferdinando Derriard si è accorto che è arrivata la crisi anche in Val Ferret. Tutela della salute pubblica e difesa dell'ambiente sono lussi che non possiamo più permetterci. E così, mentre a Taranto la popolazione deve scegliere tra il lavoro e la salute, noi a Courmayeur - che siamo molto più fortunati - dobbiamo rinunciare a proteggere il nostro ambiente. Il Sig. Derriard ha scelto la Stampa di domenica scorsa per informare l'amministrazione comunale (cosa sorprendente, visto che è lo zio nonché vicino di casa della nostra Sindaca), e tutti noi, del suo malcontento per la recente chiusura della Val Ferret alle auto e per esporre la sua ricetta per uscire dalla crisi.
Per qualche coperto in più ha equiparato con eleganza la tutela dell'ambiente al "tagliarsi i ... per far dispetto alla moglie" e quindi basta limitazioni del traffico, basta piani di gestione della vallata (ce n'è uno predisposto dalla Regione che sua nipote ha deciso di tener sepolto in un cassetto da anni senza aspettare i suoi suggerimenti) e basta protezione di un paesaggio famoso in tutto il mondo per la sua bellezza. Sì invece al raddoppio del golf al posto di quell'inutile acquitrino che la convenzione di Ramsar definisce "ambienti unici ed irripetibili, fragili e ricchissimi, affascinanti e sconosciuti, da avvicinare con molta discrezione, conoscere, amare e proteggere” e che qualche estremista verde che notoriamente pullulano nei corridoi dell'Unione Europea ha deciso di proteggere.
sibfreak su wikimediacommons
Ferdinando Derriard, che, ahinoi, è anche un nostro ex amministratore, ha dimostrato di non vedere più in là delle sue tasche, mentre è proprio nei periodi di crisi che bisogna essere lungimiranti. Se c'è una cosa che può mettere, almeno un po', Courmayeur al riparo della crisi è proprio il suo ambiente unico che la porrà sempre tra le prime destinazioni turistiche montane, almeno finché persone come Ferdinando Derriard, che confonde l'incasso del suo ristorante con il bene comune, non l'avranno rovinato definitivamente. È su questo che dobbiamo puntare e che Ferdinando Derriard si metta il cuore in pace, non è ancora arrivato il momento di aprire un McDrive in Val Ferret. 

mercoledì 15 agosto 2012

Si riparla di 18 buche

La Stampa del 12 agosto 2012
Domenica un nuovo articolo su La Stampa parlava del golf e della volontà della società di portarlo a 18 buche. Potete leggere l'articolo qui

lunedì 13 agosto 2012

Il y a des contraintes environnementales.....il faut en prendre acte.

Abbiamo recuperato questa interpellanza, a suo tempo (2007) posta dal consigliere regionale dell'Arcobaleno VdA U. Venturella all'assessore regionale allo Sport e Turismo Pastoret rispetto all'ipotesi raddoppio golf in Val Ferret.
Due dati interessanti : la riconosciuta impossibilità dell'ampliamento, in ragione del quadro normativo nazionale e regionale e il fatto che il Comune si fosse dichiarato contrario a tale ipotesi.
Questa la risposta di Pastoret a Ugo Venturella (ciao Ugo !):
« La situation de Courmayeur est connue. On a participé à ce débat, j'ai dit quels sont les aspects délicats de la Commune de Courmayeur. Il y aurait là une volonté de la part de la société d'agrandir le golf, il y a des contraintes environnementales, faire une synthèse entre ces 2 facteurs dans d'autres Pays du monde est possible, en Italie et dans cette Région c'est impossible, il faut en prendre acte, mais d'ailleurs la question ne se pose plus parce que je viens de rentrer, j'ai vu rapidement le journal d'aujourd'hui, il y a eu à Courmayeur une discussion sur le plan d'aménagement de la Commune et donc la Commune s'est exprimée contre cette hypothèse. Il me semble donc que le problème est résolu de par lui-même. Il me semble que les réponses sont là; il faut quand même dire que d'une part la Région s'est donné de par la loi qu'on a rappelée des instruments pour éventuellement soutenir des coûts d'éventuelles interventions dans les secteurs prévoyant la réalisation de structures sportives, le golf est une des possibles structures sportives ». 

lunedì 30 luglio 2012

Il Piano di gestione dei siti natura 2000 del Monte Bianco....dov'è andato a finire ?!



  Nel comune di Courmayeur ci deve essere un buco nero...
Alcuni documenti arrivano sulla scrivania del Sindaco e poi scompaiono.

Prima il PRGC predisposto come testo definitivo dalla Giunta Blua nel 2007, per poi restare chiuso in un cassetto del Sindaco Derriard per oltre 4 anni, fino a rischiare di essere dichiarato decaduto, con uno spreco di denaro pubblico di centinaia di migliaia di euro.
Poi il piano di gestione delle aree natura 2000 (per intenderci la zps e i sic, comprese le aree nei pressi del Golf, in particolare quelle umide), preparato dagli uffici regionali nel 2008, consegnato al comune e scomparso nel famigerato buco nero.
Nell'aprile 2011 il piano viene rivisto dagli uffici regionali, ma dal Comune di Courmayeur non arrivano segnali di vita.
O meglio il segnale è chiaro: l'ambiente non è tra le priorità (Cosa ne pensa l'ass. comunale Federica Cortese ?).
Del resto, il piano prevede alcuni divieti importanti, a tutela dell'ambiente, che contrastano invece con obiettivi ed impostazione del nuovo Piano regolatore della Derriard.

Ecco un estratto significativo del piano di gestione:

"nelle aree non pascolate di particolare interesse, come i siti di Pont (area Golf) e di Planplincieux, è necessario evitare un eccessivo afflusso turistico o la realizzazione di strutture ricettive. Data la presenza della specie Maculinea arion in prossimità del complesso di campi da golf, qualsiasi intervento di ampliamento dell’area di gioco è da evitare o da sottoporre a rigorosa valutazione di incidenza che esamini la fattibilità dell’opera e le possibili conseguenze sulla specie in studio e sul suo habitat".

Come se non bastasse, il piano di gestione prevedrebbe anche il divieto di calpestio in diverse zone della Val Ferret, comprese - guarda caso - parte delle aree che il Sindaco Derriard voleva destinare ad ampliamento del campo da golf (ammettiamo che l'immagine di golfisti fluttuanti sulla zona umida ha un suo fascino). 
La strategia è evidente: si tira per le lunghe l'approvazione dei piani - PRGC e piano di gestione - di modo che quando saranno approvati, ormai non ci sarà più nulla da proteggere !!



lunedì 23 luglio 2012

Ma per raddoppiare il Golf, basta una dichiarazione in un convegno ?

Il sindaco Derriard continua a confondere le carte, seguendo la classica strategia del politicante ossia "del tanto tutti i politici sono uguali".
 Noi non siamo e non vogliamo essere i difensori d'uffici delle 2 amministrazioni Blua. Eppure, a differenza di altri (vero prof. Milano e adetta stampa Aureli - Bergomi ?), sappiamo ancora distinguere tra chi discute, democraticamente, di raddoppio del golf e chi, invece, il raddoppio lo prevede di nascosto in un piano regolatore, di per sè già molto irregolare.

Qui di seguito la lettera dell'amm. Derriard, qui invece trovate la lettera dell'amm. Blua.


Gentile redazione, in relazione alla lettera da voi pubblicata a firma Romano Blua ed Ennio Mochet, (rispettivamente sindaco e vicesindaco di Courmayeur per due legislature, e più precisamente dal novembre 1997 al novembre 2007), con la presente si trasmettono i riferimenti degli atti e dei documenti relativi alle prese di posizione espresse nel tempo dalle Amministrazioni guidate dai suddetti firmatari. Nello specifico si ricordano: La delibera di Consiglio comunale numero 70 del 10 ottobre 2001 con cui, all’unanimità gli eletti avevano espresso «l’indirizzo di promuovere e sostenere, per quanto di propria competenza, l’ampliamento da 9 a 18 buche del Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses»; l’intervento del capogruppo di maggioranza della seconda Amministrazione Blua (2001-2007) al convegno del 1˚ luglio 2006 dal titolo «Architettura moderna Alpina: i campi da Golf», nel quale lo stesso, «Scusando l’assenza del sindaco Romano Blua, a suo nome e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Courmayeur, dichiarava: «Questa Amministrazione ritiene utile favorire lo sviluppo delle attività golfistiche al fine sia di promuovere e migliorare l’offerta turistica che l’avvicinamento all’ambiente. Sin dal 2001 vi fu un pronunciamento di intenti a favore dell’ampliamento dell’attuale struttura in Val Ferret, fatte salve le dovute tutele ambientali e le necessarie autorizzazioni all’esercizio...»; la delibera di Consiglio comunale numero 35 del 19 settembre 2007 dal cui verbale risulta che, pur ritenendo di dover respingere l’osservazione sull’ampliamento del Golf – per altro, negli atti, riferita ad «albergatori vari» - veniva accolto un emendamento promosso dalla minoranza consiliare con cui si manifestava «la disponibilità a verificare la fattibilità dell’iniziativa avvalendosi degli strumenti pianificatori di legge».

 COURMAYEUR L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE (Quelli della "Nuova via")

mercoledì 18 luglio 2012

BANDIERA NERA PER COURMAYEUR !

Sono pronte le bandiere verdi e nere (11 per ogni categoria) che Legambiente consegnerà da qui a ottobre sull’arco alpino italiano per premiare chi si è adoperato per la valorizzazione e la difesa delle località montane e denunciare situazioni di degrado e cementificazione.

Indovinate chi ha vinto per la Valle d’Aosta ?

Tra i buoni, premiati con la bandiera verde:
  • l’Institut Agricole Régional della Valle d’Aosta, per le svariate iniziative di tutela della biodiversità nell'agricoltura e di promozione della qualità della produzione agricola.
Tra i cattivi esempi, meritevoli di bandiera nera:
  • la Società impiantistica Carosello Ski Folgaria: Per l’utilizzo, nel dicembre 2011, per un’intera giornata, di un elicottero per trasportare neve artificiale da località Fondo Grande fino alle piste di Cima Pioverna (400 metri di quota più in alto) perché le alte temperature (per effetto di inversione termica) non ne consentivano la produzione.
  • la SITAF S.p.A.: Per aver finalmente palesato, dopo un decennio di menzogne, che dietro ai lavori per la messa in sicurezza del traforo del Frejus si celi in realtà un vero e proprio raddoppio del tunnel autostradale. (Toh, non è che quando si parla di galleria di sicurezza al Tunnel del Bianco si pensa di fare la stessa cosa ?)
  • la Provincia di Biella: Per l’eclatante passività riguardo allo sfruttamento del torrente Sessera: mancata approvazione del Piano di Gestione del SIC, mancata identificazione delle aree inidonee per gli impianti da fonte rinnovabile idroelettrica, mancata predisposizione di un Piano Territoriale Provinciale redatto previa specifica VAS sullo sfruttamento delle acque superficiali e profonde, mancata definizione di criteri di esclusione, ecc.
E, quindi, Courmayeur: la Regina (cattiva ?) delle Alpi:
"Bandiera nera all’amministrazione comunale di Courmayeur (Ao): Per ritardi immotivati dovuti al mancato adeguamento del Piano regolatore di Courmayeur e al tentativo, con procedura anomala, di estendere le zone golfistiche in aree ZPS e SIC, che mettono a repentaglio la biodiversità nelle aree Natura 2000 ai piedi del Massiccio del Bianco.
In adeguamento al PTP (piano territoriale paesistico) regionale, dal 2007 con una giunta diversa dall'attuale, Courmayeur aveva presentato il testo definitivo del nuovo Piano Regolatore. Tutto è rimasto fermo fino a quest'anno, non avendo il Comune presentato la documentazione richiesta dalla Regione (n. 4 documenti integrativi e non discrezionali). L'attuale amministrazione (giunta Derriard), a pochi mesi dal rinnovo amministrativo previsto in novembre, con delibera consiliare del 17/04/12, stravolge il PRGC con un procedimento che pare non essere previsto da nessuna normativa vigente.
In particolare, il procedimento seguito dalla nuova amministrazione è grave per i seguenti aspetti:
  • il prolungato e immotivato ritardo nel dare seguito al procedimento di adeguamento al PTP. Per un'area come il territorio di Courmayeur, posta ai piedi del Monte Bianco, sensibile ambientalmente e notoriamente a rischio di speculazione, ogni giorno di ritardo ha delle conseguenze importanti rispetto alla tutela dell'ambiente e del paesaggio;
  • lo stravolgimento del sistema degli equilibri funzionali (la norma del 2007 prevedeva che per costruire un metro cubo di seconde case prima occorreva aver realizzato 3 metri cubi di alberghiero), consentendo la realizzazione di seconde case prima della realizzazione dei volumi alberghieri. Da ricordare che il PTP regionale, varato nel 1998, prevede lo strumento degli equilibri funzionali non solo per promuovere la realizzazione di alberghi, ma anche per contenere la realizzazione di nuove seconde case. L'impostazione della giunta Derriard, quindi, sposa la politica regionale della cura del mattone, molto in voga in questi ultimi anni. Una politica che, allontanandosi dallo spirito del PTP, ha portato a leggi sciagurate come il piano alberghi, (bandiera nera nel 2010).
La critica più forte è però sicuramente indirizzata al tentativo dell'Amministrazione di modificare le Norme Tecniche d'Attuazione del PRGC del 2007, prevedendo la possibilità, sul piano della compatibilità urbanistica, di estendere il campo da golf della Val Ferret esistente nelle zone urbanistiche limitrofe, anche se le stesse risultano inserite in SIC (Sito d'interesse comunitario: le c.d. Zone umide) e ZPS (zone protezione Speciale, necessarie per il ciclo vitale degli uccelli); in proposito si rinvia all'art. 21 comma comma 1 lett. d) delle NTA adottate il 17/04/12. Altro elemento negativo, il fatto che tale previsione di ampliamento in zona individuata come area natura 2000, non sia stata sottoposta a procedimento di VAS e di Valutazione d'incidenza. In sede di esame delle osservazioni (compresa quella promossa da Legambiente rispetto al suddetto art. 21 NTA), il Comune è stato costretto ad eliminare l'esplicita possibilità di ampliamento del golf in un'area pari a oltre il doppio dell'attuale: resta, però, una norma di rinvio (art. 21 comma 3) che pare prevedere l'applicazione della norma in materia di golf a tutte le zone limitrofe a quella attualmente già destinata all'attività golfistica. Di fatto, l'estensione sembra rimanere, come del resto confermato dal fatto che la nostra osservazione è stata bocciata e che il Sindaco ha dichiarato che l'ultima versione dell'art. 21 va considerata solo rimodulata e non modificata, in quanto i contenuti restano gli stessi. L'Amministrazione Derriard sembra lasciare fatto aperta la possibilità ad un ampliamento del golf che stravolgerebbe il delicato equilibrio di un sito protetto, che già in passato è stato con fatica protetto da altri tentativi speculativi.
Si auspica che la Regione, competente in materia di Siti Natura 2000, intervenga a tutela di questo inestimabile patrimonio".
Naturalmente, vedremo di non mancare alla consegna ufficiale della bandiera nelle mani del Sindaco Derriard (che così magari s’illumina di meno, veramente…).
Considerando però i tempi dell’amministrazione di Courmayeur – 4 anni per non rispondere alla richiesta regionale di 4 documenti -  suggeriamo agli amici di Legambiente di chiedere appuntamento con largo anticipo !

Sul sito http://www.legambientevda.it/ trovate tutte le schede, buona lettura !