La Stampa di domenica scorsa ci riservava anche un'altra chicca, questa lettera di Ferdinando Derriard che riportiamo per intero:
Per chi non potesse credere ai suoi occhi trovate qui l'originale della lettera |
Ferdinando Derriard si è accorto che è arrivata la crisi anche in Val Ferret. Tutela della salute pubblica e difesa dell'ambiente sono lussi che non possiamo più permetterci. E così, mentre a Taranto la popolazione deve scegliere tra il lavoro e la salute, noi a Courmayeur - che siamo molto più fortunati - dobbiamo rinunciare a proteggere il nostro ambiente. Il Sig. Derriard ha scelto la Stampa di domenica scorsa per informare l'amministrazione comunale (cosa sorprendente, visto che è lo zio nonché vicino di casa della nostra Sindaca), e tutti noi, del suo malcontento per la recente chiusura della Val Ferret alle auto e per esporre la sua ricetta per uscire dalla crisi.
Per qualche coperto in più ha equiparato con eleganza la tutela dell'ambiente al "tagliarsi i ... per far dispetto alla moglie" e quindi basta limitazioni del traffico, basta piani di gestione della vallata (ce n'è uno predisposto dalla Regione che sua nipote ha deciso di tener sepolto in un cassetto da anni senza aspettare i suoi suggerimenti) e basta protezione di un paesaggio famoso in tutto il mondo per la sua bellezza. Sì invece al raddoppio del golf al posto di quell'inutile acquitrino che la convenzione di Ramsar definisce "ambienti unici ed irripetibili, fragili e ricchissimi, affascinanti e sconosciuti, da avvicinare con molta discrezione, conoscere, amare e proteggere” e che qualche estremista verde che notoriamente pullulano nei corridoi dell'Unione Europea ha deciso di proteggere.
Ferdinando Derriard, che, ahinoi, è anche un nostro ex amministratore, ha dimostrato di non vedere più in là delle sue tasche, mentre è proprio nei periodi di crisi che bisogna essere lungimiranti. Se c'è una cosa che può mettere, almeno un po', Courmayeur al riparo della crisi è proprio il suo ambiente unico che la porrà sempre tra le prime destinazioni turistiche montane, almeno finché persone come Ferdinando Derriard, che confonde l'incasso del suo ristorante con il bene comune, non l'avranno rovinato definitivamente. È su questo che dobbiamo puntare e che Ferdinando Derriard si metta il cuore in pace, non è ancora arrivato il momento di aprire un McDrive in Val Ferret.
Per qualche coperto in più ha equiparato con eleganza la tutela dell'ambiente al "tagliarsi i ... per far dispetto alla moglie" e quindi basta limitazioni del traffico, basta piani di gestione della vallata (ce n'è uno predisposto dalla Regione che sua nipote ha deciso di tener sepolto in un cassetto da anni senza aspettare i suoi suggerimenti) e basta protezione di un paesaggio famoso in tutto il mondo per la sua bellezza. Sì invece al raddoppio del golf al posto di quell'inutile acquitrino che la convenzione di Ramsar definisce "ambienti unici ed irripetibili, fragili e ricchissimi, affascinanti e sconosciuti, da avvicinare con molta discrezione, conoscere, amare e proteggere” e che qualche estremista verde che notoriamente pullulano nei corridoi dell'Unione Europea ha deciso di proteggere.
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