venerdì 29 giugno 2012

Sorpresa!


Nessun consiglio comunale questa mattina. La nostra Sindaca ha deciso all'ultimo momento - ma proprio all'ultimo visto che alle nove la troupe di Rai 3 stava vagando per Courmayeur - di rinviare l'adunanza a data da destinarsi.
 Considerando che  la fretta di approvate il SUO piano era tale da convocare il Consiglio quando non poteva essere presente neanche l'architetto Fubini, che partecipava ad un convegno fissato da tempo, ci chiediamo cosa (o chi) può aver determinato il rinvio...
Non si starà mica rendendo conto che forse questa volta l'ha fatta un po' troppo grossa ?

giovedì 28 giugno 2012

Lettera aperta ai Consiglieri comunali di Courmayeur


Gentili Consiglieri comunali,

Avevamo espressamente richiesto che le nostre osservazioni alle nuove norme tecniche fossero consegnate in copia a ognuno di voi,  per darvi il tempo di valutare tutti i singoli aspetti e di farvi un'idea precisa sulla questione.
Il Segretario e il Sindaco hanno invece deciso di non rispettare tale richiesta, e quindi  per il  Consiglio del 29 giugno avete solo tre giorni per leggere circa 31 osservazioni, comprese le nostre, oltre che una serie di relazioni di decine di pagine. Se vi resta un po' di tempo, potreste anche verificare direttamente, confrontandole, se le nuove norme che avete adottato nella seduta del 17 aprile sono delle semplici integrazioni  a quelle del 2007.
Tenete conto che durante il Consiglio non potrete neppure fare affidamento sull'estensore ufficiale delle norme, l'arch. Fubini, che venerdì non sarà presente perché impegnato – già da tempo – dall'altra parte dell'Europa. Certo, avete le sue relazioni, scritte da un professionista che, durante l'esame delle osservazioni al testo preliminare della variante del 2007 di Blua, aveva motivato tecnicamente il rigetto di moltissime richieste di modifica, ora invece inserite, senza batter ciglio, nel nuovo piano Derriard.


Siamo sicuri che affronterete la questione con la massima serietà, consci del vostro ruolo, del peso e delle conseguenze del vostro voto.

In alternativa...potete fidarvi ciecamente di quello che dirà il Sindaco.

Del resto, è un architetto. Spesso, però, le norme scritte da architetti, sono poi impugnate da avvocati.
Nel 2008 avete già votato una cosiddetta interpretazione delle norme del piano regolatore adottato da Blua. Vi avevano detto che era tutto legittimo. Eppure il TAR della Valle d'Aosta, con sentenza n. 72/2009, ha annullato la delibera del Consiglio comunale n. 44/08, in base alla quale il Comune ha rilasciato atti che si pensavano corretti e che invece non lo erano.

Lo stesso Assessore regionale all'Ambiente Zublena, durante l'ora d'incontro che ci ha dedicato, ha prestato particolare attenzione alla delicata questione della salvaguardia: non è infatti per nulla chiaro se i cittadini dovranno tenere come riferimento per le loro domande, oltre al piano regolatore del 1989, anche quello dell'amministrazione Blua del 2007 o solo quello del 2012 della Giunta Derriard.
Cosa succederà se venisse rilasciata una concessione sulla base delle nuove norme, e poi le stesse venissero dichiarate illegittime dalla Regione o dal TAR?                



L'Assessorato ci ha spiegato che al momento non è ancora stato effettuato un puntuale esame delle nuove norme, ma che in ogni caso è evidente che il Comune possa apportare solo aggiornamenti che non modifichino l'impianto generale e che siano in coerenza con la precedente bozza; quindi niente modifiche sostanziali.
Modifiche che invece abbiamo rilevato nelle nostre osservazioni. Ad esempio: l'estensione del campo da golf in aree protette dall'Unione Europea, la scomparsa di qualsiasi idea di pianificazione dato che si potranno costruire case in pratica ovunque, comprese le zone alberghiere e artigianali, e il sistematico prevalere dell'interesse privato su quello pubblico, tramite svariate deroghe agli equilibri funzionali che consentiranno a una serie persone di poter realizzare seconde case senza aspettare l'edificazione di nuovi alberghi, com'era previsto fin'ora.

A questo punto, potremmo ricordarvi le eventuali responsabilità conseguenti dall'adozione di un atto probabilmente illegittimo.
Preferiamo, invece, fare un  invito.

Prima di votare, lasciate perdere le questioni tecnico-legali, e tornate a pensare come cittadini. Pensate a  quegli uffici e garages del Pussey che già sembrano altro, o quei laboratori artigianali e uffici lungo la strada comunale per Entrèves che già paiono case; riflettete ai vantaggi che il Vostro piano darà ai soliti ben informati o furbetti.

Se pensando a tutto questo, vi arrabbiate e decidete che è eticamente sbagliato, siete ancora dei cittadini, altrimenti siete diventati membri della casta: quella che aborrite vedendola in televisione, lontano ad Aosta o a Roma, e che non riconoscete quando vi siede accanto.





Seconde case, alberghi e sviluppo turistico


Pubblichiamo un post del nostro amico Gianluca Strata che riflette sui rapporti tra il turismo e la panificazione del territorio.


Seconde case, alberghi e sviluppo turistico.


Questi ultimi mesi dell’attuale legislatura amministrativa del nostro Comune hanno visto alcuni importanti momenti di azione relativamente alla pianificazione del territorio: qui però non mi interessa entrare nel merito delle scelte adottate e/o in corso di adozione ma svolgere qualche osservazione strategica sul turismo e sulle conseguenze che ciò comporta sulla pianificazione del territorio.
Qualche cenno storico permette di inquadrare la situazione: mi limiterò agli aspetti di maggior rilevanza senza entrare nel merito degli elementi tipicamente congiunturali.
Courmayeur, come noto, nasce con riferimento al fenomeno del turismo come località termale e, quasi contestualmente, come area in cui praticare l’escursionismo estivo e l’alpinismo, favoriti l’uno da una situazione climatica particolarmente favorevole, l’altro dal sovrastante Monte Bianco.
Nella prima metà del novecento il turismo è riservato ad una élite limitata che gode di un’ampia disponibilità di mezzi e così, al fianco delle prime strutture ricettive, si affiancano le ville di un’alta borghesia e aristocrazia. E’ con il dopoguerra che la situazione si modifica radicalmente. La ricostruzione post bellica e la nuova industrializzazione ampliano considerevolmente la fascia sociale della media ed alta borghesia così che, a partire dagli anni ’60, numeri crescenti di cittadini accedono a Courmayeur per le loro villeggiature.
Essi frequentano le strutture alberghiere e in generale ricettive che, forti dell’accresciuta domanda, si espandono: nel contempo si produce anche una domanda di alloggi. Siamo ormai nel decennio degli anni ’60 e da questo momento il processo si sviluppa in modo esponenziale: l’intervento nella prima metà degli anni ’70 dell’imprenditore Savoretti amplia ulteriormente la fruizione turistica invernale ed il processo di edificazione prosegue.
È chiaro che di fatto la possibilità di trasformare aree verdi in aree edificabili ed edificate produce un effetto di arricchimento altrimenti non possibile: ma il beneficio si riversa su tutta la popolazione; commercianti, albergatori, ristoratori, maestri di sci, guide alpine, artigiani,….
La vicinanza alle grandi città del Nord infatti, abbinata all’interesse nell’investimento sul mattone dei suoi abitanti, rende conveniente privilegiare la ricettività sulle seconde case, ulteriormente favorita dal sistema autostradale: già con l’autostrada sino ad Aosta i tempi di accesso per i milanesi passano dalle 5 ore degli anni ’60 alle 2 ore e mezzo e si riducono ulteriormente con l’ultima frazione autostradale sino al Traforo.
Il decennio degli anni ’80 e quasi tutti gli anni ’90 trascorrono così con una Courmayeur turisticamente forte.
E’ però a metà degli anni ’90 che accade il fatto nuovo che modificherà strutturalmente il turismo mondiale. L’amministrazione statunitense liberalizza il costo del trasporto aereo e nell’arco di un quinquennio, poco più poco meno, il costo del trasporto aereo crolla in tutto il mondo.
Qui dobbiamo distinguerne, per valutare le conseguenze sulla nostra Courmayeur, gli effetti tra Italia ed estero; l’effetto sulla clientela italiana è che alle località della tradizionale villeggiatura si affianca la possibilità di viaggi internazionali in nuove, e lontane, località turistiche: le seconde case iniziano a ricevere una frequentazione inferiore ai due decenni precedenti e con tale minor frequentazione minor spesa sul territorio. Qui è importante rimarcare anche come la tipologia di seconde case realizzate non si presta al cosiddetto utilizzo “a rotazione” (tipicamente cioè con locazioni brevi e ripetute nel corso delle stagioni, come ad esempio gli “studio” francesi): o le utilizzano direttamente i proprietari e relativi inquilini annuali-stagionali o i letti restano “freddi”!
E all’estero? Anche per inglesi, americani, tedeschi ecc. ecc. il costo del trasporto aereo è crollato: ma Courmayeur non è internazionalmente conosciuta come altre località di turismo montano estivo e invernale. La situazione evolve negativamente: le presenze italiane decrescono, le straniere languono o crescono di pochi punti percentuali, la durata dei soggiorni diminuisce.
Quali allora le conseguenze in termini di pianificazione del territorio? Se per lo sviluppo delle presenze le seconde case non costituiscono più una linea di sviluppo efficace, è inevitabile procedere sulle due direttrici della internazionalizzazione da un lato e, dall’altro, di un rinnovamento nell’offerta verso i proprietari delle seconde case esistenti (sia per il diretto utilizzo sia per la locazione a rotazione) al fine di recuperare giorni di presenza nell’anno (entrambe difficili e che richiedono comunque tempi non immediati); ma è certo che il territorio è ormai giunto (anzi dal mio punto di vista ha superato) il suo limite di edificabilità. E il limite è tale anche per una ragione di caratterizzazione turistica: è infatti la peculiarità ambientale del nostro territorio, the Mont Blanc sunny side, che sola può offrirci la possibilità di essere meta di un turismo internazionale alla ricerca di paesaggi unici e di un ambiente “a misura d’uomo”. Il cemento ormai è un nemico per tale sviluppo turistico.

Gianluca Strata

martedì 26 giugno 2012

L'assessore Zublena cosa pensa del nuovo Piano della Derriard ?

Oggi, martedì 26/06, una delegazione del comitato Courmayeur Bene comune, accompagnata da una rappresentante dell'associazione Legambiente VdA, ha incontrato l'assessore regionale all'Ambiente M. Zublena e la dirigente alla pianificazione territorialeTreves.

L'incontro, che aveva l'obiettivo di illustrare agli uffici regionali le oltre 43 pagine di osservazioni predisposte sulle evidenti irregolarità del nuovo piano regolatore adottato dal Sindaco Derriard, è durato oltre un'ora.

Il Comitato – dopo aver riconosciuto la disponibilità dell'Assessore al confronto - ha insistito sul'illegalità della procedura che, con la scusa di apportare alcuni aggiornamenti al testo definitivo di variante adottato nel 2007 dall'amministrazione Blua, in realtà ne stravolge completamente l'impianto.

Siamo infatti di fronte a nuove norme che non sono state sottoposte, come prevede invece la legge, alla preventiva verifica da parte degli uffici regionali, né tanto meno a Valutazione Ambientale strategica (in quest'ultimo caso violando il diritto alla partecipazione dei cittadini).

All'Assessore abbiamo fatto degli esempi concreti: il raddoppio del golf in aree protette dall'UE, la scomparsa di qualsiasi idea di pianificazione dato che si potranno costruire case in pratica ovunque, comprese le zone alberghiere ed artigianali, ed il sistematico prevalere dell'interesse privato su quello pubblico, tramite una serie di deroghe agli equilibri funzionali che consentiranno ad una serie persone, individuate da apposita lista con nome e cognome, di poter realizzare nuove seconde case.

    Ci pare che l'Amministrazione regionale abbia prestato particolare attenzione alla delicata questione della salvaguardia: non è infatti per nulla chiaro se i cittadini dovranno tenere come riferimento per le loro domande, oltre al piano regolatore del 1989, anche quello dell'amministrazione Blua del 2007 o solo quello del 2012 della Giunta Derriard. E cosa  succederà se venisse rilasciata una concessione sulla base delle nuove norme, se poi le stesse venissero dichiarate dalla Regione o dal TAR illegittime ?

L'Assessorato ha spiegato che al momento non è ancora stato effettuato un puntuale esame delle nuove norme, ma che in ogni caso è evidente che il Comune possa apportare solo aggiornamenti che non modifichino l'impianto generale e in coerenza con la precedente bozza; quindi niente modifiche sostanziali.
Infine, il Comitato ha insistito sul fatto che il provvedimento della Giunta Derriard interferisce con una fase del procedimento amministrativo che avrebbe dovuto invece vedere la competenza della Regione. Per questo motivo abbiamo chiesto l'immediato intervento della Regione prima dell'adozione del testo definitivo da parte del Consiglio comunale di Courmayeur, previsto per venerdì mattina.

E' infatti assurdo che dei semplici cittadini, anziché poter partecipare nel merito alle decisioni dell'amministrazione, siano costretti a fare il lavoro dei dirigenti pubblici di verifica delle procedure.
Ricordando, poi, che la posta in gioco – almeno 100.000.000 di euro di business edilizio – rischia di essere veramente troppo grossa per dei semplici cittadini, per quanto determinati e volenterosi. Ora è necessario che le istituzioni facciano il loro lavoro.

sabato 23 giugno 2012

martedì 19 giugno 2012

sabato 16 giugno 2012

Chissà cosa ne pensano

Urbanistica e pianificazione, Tutela aree SIC e ZPS, Valutazione ambientale, Assessorato all'Ambiente sono alcuni degli uffici regionali con cui qualsiasi comune della Valle d'Aosta deve cofrontarsi quando vuole predisporre varianti al proprio piano regolatore. TUTTI tranne l'amministrazione Derriard che si inventa delle procedure ad hoc che le permettono di fare tutto da sola. Ci piacerebbe sapere cosa pensano questi uffici e i loro dirigenti della bozza presentata ai cittadini ad aprile. Quindi abbiamo inviato loro la lettere che potete leggere qui di seguito e aspettiamo le loro risposte.
L'abbiamo indirizzata anche al difensore civico perché riteniamo che la procedura violi anche il diritto dei cittadini a partecipare alle decisioni pubbliche

 
Oggetto: PRGC Courmayeur – delibera C.C. n. 29/2012 – Segnalazione di presunta illegittimità e richiesta d'intervento

Per opportuna conoscenza e per l'assunzione dei provvedimenti di competenza, i sottoscritti cittadini trasmettono agli spettabili uffici in indirizzo le osservazioni relative  alla deliberazione C.C. n. 29/2012 "INTEGRAZIONE E RETTIFICA DI PARTE DEGLI ELABORATI DELLA VARIANTE SOSTANZIALE IN ADEGUAMENTO ALLA LEGGE REGIONALE 11/98 E PTP ADOTTATA QUALE TESTO DEFINITIVO CON D.C.C. 35/2007 - RIADOZIONE PARZIALE DELLA VARIANTE SOSTANZIALE AL PRGC" già consegnate all'amministrazione comunale di Courmayeur.
Si ritiene, infatti, che il provvedimento assunto da parte del Consiglio comunale di Courmayeur risulti in evidente contrasto con le normative europee, nazionali e regionali in materia di:
  • Urbanistica e pianificazione territoriale, per cui risulta competente l'ufficio Direzione pianificazione territoriale con a capo la dott.ssa Chantal TREVES, in quanto ufficio che: organizza e garantisce l’applicazione delle norme regionali e nazionali in materia di urbanistica; organizza e garantisce l’attuazione del Piano territoriale e paesistico regionale attraverso i piani regolatori comunali; organizza e gestisce le procedure di istruttoria per l’approvazione degli strumenti urbanistici comunali e loro varianti; collabora con le altre strutture del Dipartimento all´analisi, alla pianificazione, alla programmazione ed alla valutazione della normativa in materia di ambiente;
  • Tutela aree SIC e ZPS – Rete natura 2000, per cui risulta competente il Servizio Aree protette con a capo la dott.ssa Santa TUTINO, in quanto ufficio responsabile per: direttive comunitarie per la conservazione della biodiversità; aree naturali protette regionali, rispetto alla pianificazione, gestione e controllo; aree naturali protette e patrimonio naturale regionale, rispetto alla programmazione, progettazione, attuazione e controllo di interventi di valorizzazione;   applicazione della procedura di valutazione d'incidenza ai sensi dell'art. 7, COMMA 6, DELLA L.R. 21 MAGGIO 2007, N. 8;
  • Valutazione ambientale, per cui risulta competente il Servizio valutazione ambientale con a capo il dott. Paolo BAGNOD, in quanto ufficio che: predispone e applica la normativa in materia di valutazione ambientale; realizza le attività dirette a garantire la verifica della compatibilità ambientale, intesa come valutazione strategica delle iniziative programmatiche, dei progetti e degli insediamenti; realizza le procedure di valutazione di impatto ambientale previste dalle normative emanate a livello nazionale e regionale; organizza e gestisce le attività tecniche ed amministrative in materia di valutazione ambientale strategica; svolge il ruolo di autorità competente nell´ambito della valutazione ambientale strategica
  • Partecipazione dei cittadini, rispetto alla violazione del procedimento e dei termini previsti in materia di VAS dalla “Legge regionale 26 maggio 2009, n. 12. Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione autonoma Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Attuazione delle direttive 2001/42/CE, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, e 85/337/CEE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Disposizioni per l'attuazione della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno e modificazioni di leggi regionali in adeguamento ad altri obblighi comunitari. Legge comunitaria 2009” in particolare gli artt. 7 e ss. e l'art. 11. A tale titolo, si chiede l'intervento dell'ufficio del difensore civico valdostano, dott. Enrico Formento Dojo.
Per opportuna conoscenza, si trasmette la presente anche all'Assessore regionale all'Ambiente Manuela Zublena.
In sintesi, si ritiene che il provvedimento di cui in oggetto:
  • avrebbe stravolto il testo definitivo della variante generale al PRGC in attuazione al PTP, già approvata il 18 settembre 2007 e trasmessa alle autorità regionali competenti, approvando un nuovo testo formalmente e sostanzialmente difforme con un procedimento che non pare previsto da nessuna normativa vigente;
  • Non abbia garantito le attività di verifica rispetto alla VAS e alla coerenza della variante con gli altri strumenti di programmazione previsti dalla normativa vigente;
  • risulti lesivo dei beni tutelati dalle norme in materia di SIC e ZPS;
  • non garantisca le procedure di partecipazione previste dalla normativa in materia di VAS;
  • possa causare danni ingiusti ai cittadini non più tutelati dal regime di salvaguardia previsto dal combinato disposto del PRGC vigente e dal testo definitivo delle NTA adottato nel 2007, ora sostanzialmente modificato dalle nuove NTA.
Si evidenzia, infine, che ai sensi dell'art. 15 l.r. n. 11/1998 e facendo riferimento alla corrispondenza  in essere – almeno quella nota – tra Comune e Regione (v. osservazione n. 1), nonché al fatto che il Comune aveva già inviato alla Regione nel 2007 il testo definitivo della variante, si debba ritenere che il provvedimento di cui in oggetto interferisca con una fase del procedimento amministrativo che avrebbe dovuto invece vedere la competenza della Regione. Pertanto, è da ritenersi non solo opportuno, ma obbligatorio, un intervento degli uffici in indirizzo per garantire il pieno rispetto della legalità e la difesa dei beni tutelati dalle normative della cui attuazione sono, formalmente, responsabili.
Restando a disposizione per ogni chiarimento e fiduciosi in un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.

(courmayeurbenecomune@gmail.com)
Giovanna CUCCHIERI
Alexandre GLAREY
Nora GIRARDI
Patrick PERRIER
Simonetta VIOTTO

mercoledì 13 giugno 2012

Forse al Comune di Courmayeur non era arrivato l'invito

Il 22 maggio scorso al Palazzo Regionale di Aosta si è svolto il workshop: Il Valore della biodiversità. L'Osservatorio regionale della biodiversità: uno strumento di conservazione attiva.
Al workshop, aperto a un pubblico di specialisti sul tema e non, sono intervenuti importanti personalità scientifiche italiane e svizzere, oltre a rappresentanti ufficiali di altre regioni e, ovviamente ai rappresentanti regionali valdostani.
dal sito www.vivavda.it
Fra questi la Dott.ssa Tutino, attuale Dirigente del Servizio Aree Protette regionale, che ha aperto i lavori della giornata con una introduzione chiara e quanto mai consolatrice, almeno per quel che mi riguarda (ero fra il pubblico..). Infatti dopo una introduzione in cui ha spiegato che cosa significa e che valore ha per la nostra regione il progetto Viva Vda: Valle d'Aosta unica per natura (vi rimandiamo ad un altro futuro post su questo argomento..), è entrata un po' di più nel vivo dell'argomento della giornata attraverso una breve cronistoria del percorso che la regione ha fino ad ora effettuato per la salvaguardia della nostra ricchezza naturale e del nostro patrimonio ambientale. Un percorso che ha portato a prevedere, tra le altre cose, la realizzazione di Piani di gestione per i siti sul versante italiano del Monte Bianco in cui sono previste misure di conservazione ZPS e SIC in accordo con:


dal sito www.vivavda.it
La scelta di investire fortemente da un punto di vista economico e politico in questo ambito attraverso piani di gestione, conservazione di aree vulnerabili, protezione e concretezza per riuscire ad applicare realmente questa protezione attraverso linee guida esplicitate ufficialmente, nasce da una voluta scelta politica, perché come dice la dott.ssa Tutino: “La protezione della biodiversità non significa parlare solo di farfalle e fiori, ma significa prendere in carico il nostro sistema di vita e la nostra sopravvivenza (...)” e ancora “(...) è necessario stimolare un processo culturale a questo fine, (...)bisogna dare valore economico ai sistemi legati alla biodiversità (...) la perdita di biodiversità costa MILIARDI e compromette le prospettive di vita di tutti noi (…) è necessario un approccio in cui ci sia una giusta attenzione alla ricerca scientifica e attenzione alla tutela”. Sante parole, devo dire, confermate e avvalorate oltre che dal Presidente della nostra Regione Augusto Rollandin, anche dalla dott.ssa Laura Pettiti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che è intervenuta in video conferenza da Roma, a dimostrare che questo tipo di politica di cui la Valle d'Aosta si fa promotrice nella nostra regione, supera i confini regionali per accogliere le Linee Guida nazionali ed europee.
Mentre ascoltavo con grande piacere  tutte queste parole e queste direttive di lavoro, mi chiedevo che cosa avrebbe pensato la dott.ssa Tutino nel sapere che mentre lei si esponeva in modo così chiaro a livello regionale e non solo, il sindaco di Courmayeur, nel frattempo, aveva proposto, nella sua variante di PRGC, il raddoppio del campo da golf, pensate un po', proprio in zona SIC... Ma è possibile tutto ciò??
Alla faccia della biodiversità di queste aree SIC, dove non possiamo permettere che niente venga toccato, perché la biodiversità di queste aree è il frutto di una storia naturale di millenni e basta un piccolo intervento sbagliato per distruggere qualcosa che sarebbe definitivamente perso per sempre. Questo la dott.ssa Tutino e lo stesso Rollandin lo hanno capito e spiegato bene, sarà forse il caso che aiutino anche i politici di Courmayeur a comprendere questi facili concetti...


Giovanna

lunedì 11 giugno 2012

Siamo anche su facebook

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Sig.ra Sindaco dica la verità, per favore !


In questi giorni, un primo obiettivo lo abbiamo raggiunto: grazie alla stampa valdostana (e a questo blog), abbiamo destato l'attenzione dei cittadini rispetto al blitz dell'amministrazione Derriard sul piano regolatore di Courmayeur.
Se ne è parlato sulla Gazzetta Matin, su Aosta sera e su La Stampa.
Tra le varie dichiarazioni del Sindaco, una colpisce per la sua falsità: «Nessuno ha detto, né c'è scritto da nessuna parte, che vogliamo fare un 18 buche, tant'è vero che la perimetrazione del campo da golf non è stata cambiata rispetto alla zonazione del 2007».
Per poi aggiungere:«Si tratta di prevedere eventuali ammodernamenti o miglioramenti di qualche metro di una pratica comunque importante e storica per il nostro paese – spiega Derriard – ; piccoli interventi, tenendo sempre conto della zona altamente sensibile, ammessi dalle normative. Ci fossero progetti più ampi seguirebbero tutte altre procedure. In ogni caso le norme tecniche sono pubblicate sul sito del Comune, io vorrei che le persone le leggessero davvero con la mente libera da pregiudizi e che si facesse una valutazione seria su queste prese di posizione»

Il Sindaco Derriard mente, sapendo di mentire. Il raddoppio del golf è scritto nelle Sue norme ed in particolare nell'art. 21 (comma 1 lett. d) delle nuove Norme tecniche di attuazione che recita così:
"Il percorso da golf esistente si sviluppa in Val Ferret nella sottozona Eh02, in un territorio di alto valore naturale e paesistico. Al fine di mantenere e sviluppare, con un corretto approccio ambientale, il comprensorio legato alla pratica del golf sono attuabili i seguenti interventi: (...) estensione del percorso da golf nelle sottozone limitrofe Ef16, Ec18, Ef04, Eh02 e Eg14 e Eg19"
Le zone indicate dall'articolo sono colorare in verde su questa cartina





 e hanno una superficie maggiore del doppio dell'attuale campo. Alla faccia dei pochi metri di cui parla il Sindaco !
Rileggete su questo blog il primo articolo pubblicato da La Stampa in cui il Sindaco dichiara che il Suo nuovo piano “dice che è fattibile, se e solo se esistono le condizioni, passare a 18 buche”.
Del resto, in questa vicenda, le falsità si sprecano fin dall'inizio, da quando l'Amministrazione di Courmayeur ha presentato le nuove norme del piano come semplici aggiornamenti e integrazioni...
Il Sindaco Derriard e i suoi sodali non si illudano: una bugia, per quanto ripetuta, resta una bugia.
Noi lo sappiamo e sarà nostra cura fare in modo che tutti lo sappiano. Questa, per noi è partecipazione, ossia democrazia.

Alexandre


mercoledì 6 giugno 2012

Botta e risposta


Leggete qui il testo dell'articolo della stampa del 2 giugno scorso

Ha ragione il Sindaco di Courmayeur a definire il gruppo di cittadini che gestisce il blog “http://courmayeurbenecomune.blogspot.it” uno schieramento politico. Infatti dal momento che per definizione chiunque si occupa della res publica fa politica, questo gruppo che si interessa al piano regolatore è senza dubbio politico. 
Ha ragione anche a dire che è uno “schieramento”, parola che indica un insieme di persone che sostengono un’idea. In questo caso l’idea è che la Val Ferret è un bene comune e che con l’ampliamento del campo da golf non debba essere dato in uso esclusivo a poche persone: tutti gli abitanti della Valle d’Aosta e i loro ospiti hanno diritto di poter passeggiare nei suoi sentieri per ammirarne le bellezze naturali, per fortuna tutelate da qualcun’altra.
Ma non solo, il gruppo politicamente schierato ritiene anche che si deve fermare la cementificazione e il proliferare delle seconde case che consegue dal ribaltamento degli equilibri funzionali.
Non sbaglia il Sindaco a dire: “è uno schieramento politico e si spaccia per normali cittadini” infatti non pensavamo che chi fa politica dovesse essere non normale (personalmente a volte l’ho sospettato…). Mi spiace molto che la Signora si senta presa in giro dal fatto che delle persone normali vogliano fare politica……sembra quasi che per avere questo privilegio si debba far parte di….una casta forse?
Non capisco poi cosa la Signora intenda per “stanno facendo solo demagogia”, parola che definisce “l’accattivarsi delle masse con promesse che non si possono mantenere” e non è di certo il gruppo del blog in condizione di fare promesse o concessioni che non si possono mantenere…
Volevo poi rassicurarla sul fatto che siamo ben a conoscenza, noi, del fatto che le norme di tutela ambientale di una ZPS e di un SIC prevalgono su qualsiasi piano regolatore, mi chiedo perché allora lei si sia data tanto da fare per redigerne uno pur sapendo che questo punto è irrealizzabile. Visto poi che il suo stipendio è pagato con i soldi pubblici, e le modifiche che sa già non essere fattibili anche, forse farebbe meglio a risparmiarsi per qualcosa di più utile alla comunità.

martedì 5 giugno 2012

Piccolo manuale di buon senso ad uso della pubblica amministrazione 2


Iniziamo con due definizioni:

integrare: completare, aggiungendo ciò che manca o che serve a migliorare o ad arricchire (dizionario Garzanti)
rettificare: correggere, modificare precisando (idem)

Come indicato nella delibera di giunta del 17 aprile le nuove norme tecniche sarebbero una "integrazione e rettifica degli elaborati della variante sostanziale (…)". Se l'italiano del dizionario Garzanti è lo stesso di quello in uso a Courmayeur c'era quindi bisogno di aggiungere qualcosa per adeguarlo a nuove normative e di correggere qualche errore.
Il volenteroso che volesse approfondire la cosa si aspetterebbe di poter prendere i due testi, confrontarli e rintracciare le modifiche fatte. I più ottimisti si aspetterebbero di trovare, magari, una lista di queste integrazioni e rettifiche per fare più in fretta.
Invece… Sorpresa: il testo delle NTA è stato oggetto di una  totale riscrittura: ogni articolo è stato modificato nella rubrica, nella numerazione e in molti casi anche nei contenuti, sia nella forma, che nella sostanza del dispositivo rendendo molto difficile fare una comparazione.
Ma il volenteroso, in quanto tale, non si da per vinto, si legge tutto e … Seconda sorpresa: trova svariati casi di un chiaro e sostanziale stravolgimento dei contenuti rispetto a quelli del  testo del 2007 e in contrasto con gli obiettivi originari dello stesso.
L' art. 21 prevede la possibilità di ampliare il campo da golf, cosa vietata invece dal testo definitivo adottato nel 2007 perché si andrebbero a distruggere zone SIC e ZPS
Gli art. 5 e 25.3 stravolgono il sistema degli equilibri funzionali disciplinato consentendo la realizzazione di seconde case prima della realizzazione dei volumi alberghieri.
L'art. 12.6 prevede la possibilità di realizzare edilizia abitativa nelle zone artigianali e industriali, non consentita invece dalle NTA adottate come testo definitivo del 2007.

Senza discutere del merito delle scelte, ci sembra evidente che quando il testo modificato prevede il contrario del testo originale si è andati ben oltre l'"integrazione e rettifica"

Patrick

domenica 3 giugno 2012

Lettera aperta al Sindaco di Courmayeur

Riceviamo e pubblichiamo con piacere la lettera inviata dal nostro amico Vittorio Bigio alla nostra Sindaca

Signora Fabrizia Derriard
Sindaco di Courmayeur
Comune di COURMAYEUR  11013  (Ao)
E per conoscenza: Enti e Soggetti interessati, loro sedi.

LETTERA APERTA AL SINDACO DI COURMAYEUR

Oggetto: Golf Club Courmayeur Val Ferret

Gentile Signora,
Mi è giunta notizia che il Comune di Courmayeur stia valutando l’opportunità di consentire l’ampliamento da 9 a 18 buche dell’attuale campo golf in Val Ferret.
Il raddoppio prevede in pratica la chiusura al pubblico del lato sinistro orografico della valle, fino a La Vachey, oltre che una tratta verso Planpincieux.

Si vogliono derubare i cittadini del mondo del loro diritto a frequentare e utilizzare un territorio che, oltre ad appartenere a tutti,  va riconosciuto per la sua bellezza e unicità, quale patrimonio dell’umanità.

Verrebbero  chiusi gli accessi al Vallone di Armina e ovviamente il sentiero, unica alternativa all’asfalto, che conduce da Pra Sec a La Vachey?
O magari i percorsi saranno delimitati da reti di protezione, come quelle che già compaiono per non breve tratta della strada che fiancheggia l’esistente campo golf ? E che dire degli ignominiosi cartelli gialli a fianco della strada, unico percorso per pedoni e ciclisti ,“NON SOSTARE  PERICOLO PALLINE”. Come se le palline-proiettile colpiscano solamente chi sosta e non chi transita! Crede la  S.V. che siano sufficienti quei cartelli, nell’eventualità di un incidente, di una pallina in testa ad un bambino che passeggia?
Forse sarebbe  meglio CHIUDERE la strada quando si gioca a golf.
Esistono inoltre, come Lei ben sa, severi vincoli naturalistici nella Zona Umida. Di questo si stanno occupando gli esperti.

Il tutto a beneficio esclusivo di un manipolo di turisti benestanti che, gioco a parte, ben poco contribuiscono all’attività turistica delle nostre vallate e agli operatori in generale (Il golf è comunque una disciplina elitaria, per poche persone, limitata come è da esigenze spaziali. Questo a prescindere da costi assai elevati).

Vorrei ricordare alla  S.V. che siamo in Italia e non negli sconfinati spazi dell’Alabama o del Texas e che la nostra minimale quanto splendida Val Ferret, è già sufficientemente deturpata e circoscritta.
Da un lato, dalla riserva di caccia Marone-Cinzano, un privilegio arcaico, lontano da ogni etica moderna, che tuttavia detta legge sull’intero versante delle due vallate Ferret e Veny e non consente  alcun progetto di sentieristica intelligente.
Dall’altro dall’esistente campo del golf, che impedisce un percorso, assolutamente auspicabile e indispensabile, che vada, da Planpincieux a Pra Sec a congiungersi con il sentiero per La Vachey.
Le nostre Valli Ferret e Veny, sono le uniche valli a vocazione turistica e a densa frequentazione di villeggianti, a non proporre percorsi alternativi al nastro di asfalto. Una prerogativa per qualcuno invidiabile, evidentemente!

Le ricordo ancora che il turismo estivo di Courmayeur, come ci insegnano Francia, Svizzera, Trentino ecc. non è legato all’esistenza di alberghi a 5 stelle, ne tantomeno alle 18 buche di un campo da golf, piuttosto ad una sentieristica comoda e fruibile dal grande pubblico.
La nostra clientela estiva oggi è costretta, per godere delle bellezze dei nostri monti, a risalire la val Ferret lungo un nastro d’asfalto, una strada, nei mesi di Luglio e Agosto assai trafficata, rumorosa ed inquinata dai gas delle auto. Per non parlare delle palline-proiettile.

Sono stupito e rattristato che una Signora, che ha vissuto la sua infanzia e adolescenza in un villaggio alpino che era ancora a dimensione del montanaro, oggi, come Sindaco di Courmayeur, possa anche solo prender in considerazione, l’attuazione di un tale misfatto nei confronti della natura e dei cittadini del mondo.
Sarebbe un ulteriore contributo alla definitiva trasformazione di Courmayeur, da seducente e millenario villaggio alpino, ad un NON LUOGO, un parco giochi-dormitorio, per cittadini stressati.

La informo che, nel caso la notizia non venga prontamente smentita ed ogni consenso negato, personalmente nel mese di Agosto, ovviamente accompagnato da giornalisti e telecamere, mi accamperò in un green del golf club, in attesa di venir sollevato con delicatezza, viste le mie condizioni di handicappato, dalle forze dell’ordine.

Con Osservanza

Vittorio Bigio, guida alpina.


Ultime ore per presentare le vostre osservazioni

Avete ancora fino a domani lunedì 4 giugno per presentare le vostre osservazioni alle nuove Norme tecniche di Attuazione in Comune. Non perdete l'occasione di esprimere la vostra opinione.
Se volete potete usare (per intero o soltanto per le parti che condividete) il testo delle nostre che trovate qui sotto.

osservazioni parte 1: illegittimità del procedimento
osservazioni parte 2: osservazioni puntuali sui vari articoli
osservazioni parte 3: raddoppio del golf

Piccolo manuale di buon senso ad uso della pubblica amministrazione 1


 Partiamo da una citazione della nostra Sindaco che così rispondeva a chi, durante l'ultimo Consiglio comunale, giustamente le faceva notare che avevano previsto il raddoppio del campo da golf in aree ZPS e SIC soggette a tutela ambientale regionale, nazionale e europea:
" Per il golf le cartografie di tutela prevalgono sul piano o saranno coerenti o non si potranno fare. Non si superano i vincoli di rango superiore con le norme tecniche.".
In altri termini questo significa: "noi prevediamo che si possa fare, se poi una norma superiore lo vieta chi la deve applicare non lo lascerà fare". È come se domani il comune decidesse che a Courmayeur si può guidare senza patente e a chi fa notare che non si può gli si rispondesse "per noi si può fare se poi c'è una legge che lo vieta qualcuno non lo lascerà fare"!
Uno dei rischi maggiori nella redazione di un PRGC è l'ambiguità. Prevedere la possibilità di fare qualcosa che si sa vietato non è il modo migliore per dare certezza ai cittadini e a chi opera sul territorio e da 4 anni ed è costretto a barcamenarsi in una situazione di incertezza.