giovedì 28 giugno 2012

Lettera aperta ai Consiglieri comunali di Courmayeur


Gentili Consiglieri comunali,

Avevamo espressamente richiesto che le nostre osservazioni alle nuove norme tecniche fossero consegnate in copia a ognuno di voi,  per darvi il tempo di valutare tutti i singoli aspetti e di farvi un'idea precisa sulla questione.
Il Segretario e il Sindaco hanno invece deciso di non rispettare tale richiesta, e quindi  per il  Consiglio del 29 giugno avete solo tre giorni per leggere circa 31 osservazioni, comprese le nostre, oltre che una serie di relazioni di decine di pagine. Se vi resta un po' di tempo, potreste anche verificare direttamente, confrontandole, se le nuove norme che avete adottato nella seduta del 17 aprile sono delle semplici integrazioni  a quelle del 2007.
Tenete conto che durante il Consiglio non potrete neppure fare affidamento sull'estensore ufficiale delle norme, l'arch. Fubini, che venerdì non sarà presente perché impegnato – già da tempo – dall'altra parte dell'Europa. Certo, avete le sue relazioni, scritte da un professionista che, durante l'esame delle osservazioni al testo preliminare della variante del 2007 di Blua, aveva motivato tecnicamente il rigetto di moltissime richieste di modifica, ora invece inserite, senza batter ciglio, nel nuovo piano Derriard.


Siamo sicuri che affronterete la questione con la massima serietà, consci del vostro ruolo, del peso e delle conseguenze del vostro voto.

In alternativa...potete fidarvi ciecamente di quello che dirà il Sindaco.

Del resto, è un architetto. Spesso, però, le norme scritte da architetti, sono poi impugnate da avvocati.
Nel 2008 avete già votato una cosiddetta interpretazione delle norme del piano regolatore adottato da Blua. Vi avevano detto che era tutto legittimo. Eppure il TAR della Valle d'Aosta, con sentenza n. 72/2009, ha annullato la delibera del Consiglio comunale n. 44/08, in base alla quale il Comune ha rilasciato atti che si pensavano corretti e che invece non lo erano.

Lo stesso Assessore regionale all'Ambiente Zublena, durante l'ora d'incontro che ci ha dedicato, ha prestato particolare attenzione alla delicata questione della salvaguardia: non è infatti per nulla chiaro se i cittadini dovranno tenere come riferimento per le loro domande, oltre al piano regolatore del 1989, anche quello dell'amministrazione Blua del 2007 o solo quello del 2012 della Giunta Derriard.
Cosa succederà se venisse rilasciata una concessione sulla base delle nuove norme, e poi le stesse venissero dichiarate illegittime dalla Regione o dal TAR?                



L'Assessorato ci ha spiegato che al momento non è ancora stato effettuato un puntuale esame delle nuove norme, ma che in ogni caso è evidente che il Comune possa apportare solo aggiornamenti che non modifichino l'impianto generale e che siano in coerenza con la precedente bozza; quindi niente modifiche sostanziali.
Modifiche che invece abbiamo rilevato nelle nostre osservazioni. Ad esempio: l'estensione del campo da golf in aree protette dall'Unione Europea, la scomparsa di qualsiasi idea di pianificazione dato che si potranno costruire case in pratica ovunque, comprese le zone alberghiere e artigianali, e il sistematico prevalere dell'interesse privato su quello pubblico, tramite svariate deroghe agli equilibri funzionali che consentiranno a una serie persone di poter realizzare seconde case senza aspettare l'edificazione di nuovi alberghi, com'era previsto fin'ora.

A questo punto, potremmo ricordarvi le eventuali responsabilità conseguenti dall'adozione di un atto probabilmente illegittimo.
Preferiamo, invece, fare un  invito.

Prima di votare, lasciate perdere le questioni tecnico-legali, e tornate a pensare come cittadini. Pensate a  quegli uffici e garages del Pussey che già sembrano altro, o quei laboratori artigianali e uffici lungo la strada comunale per Entrèves che già paiono case; riflettete ai vantaggi che il Vostro piano darà ai soliti ben informati o furbetti.

Se pensando a tutto questo, vi arrabbiate e decidete che è eticamente sbagliato, siete ancora dei cittadini, altrimenti siete diventati membri della casta: quella che aborrite vedendola in televisione, lontano ad Aosta o a Roma, e che non riconoscete quando vi siede accanto.





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