mercoledì 13 giugno 2012

Forse al Comune di Courmayeur non era arrivato l'invito

Il 22 maggio scorso al Palazzo Regionale di Aosta si è svolto il workshop: Il Valore della biodiversità. L'Osservatorio regionale della biodiversità: uno strumento di conservazione attiva.
Al workshop, aperto a un pubblico di specialisti sul tema e non, sono intervenuti importanti personalità scientifiche italiane e svizzere, oltre a rappresentanti ufficiali di altre regioni e, ovviamente ai rappresentanti regionali valdostani.
dal sito www.vivavda.it
Fra questi la Dott.ssa Tutino, attuale Dirigente del Servizio Aree Protette regionale, che ha aperto i lavori della giornata con una introduzione chiara e quanto mai consolatrice, almeno per quel che mi riguarda (ero fra il pubblico..). Infatti dopo una introduzione in cui ha spiegato che cosa significa e che valore ha per la nostra regione il progetto Viva Vda: Valle d'Aosta unica per natura (vi rimandiamo ad un altro futuro post su questo argomento..), è entrata un po' di più nel vivo dell'argomento della giornata attraverso una breve cronistoria del percorso che la regione ha fino ad ora effettuato per la salvaguardia della nostra ricchezza naturale e del nostro patrimonio ambientale. Un percorso che ha portato a prevedere, tra le altre cose, la realizzazione di Piani di gestione per i siti sul versante italiano del Monte Bianco in cui sono previste misure di conservazione ZPS e SIC in accordo con:


dal sito www.vivavda.it
La scelta di investire fortemente da un punto di vista economico e politico in questo ambito attraverso piani di gestione, conservazione di aree vulnerabili, protezione e concretezza per riuscire ad applicare realmente questa protezione attraverso linee guida esplicitate ufficialmente, nasce da una voluta scelta politica, perché come dice la dott.ssa Tutino: “La protezione della biodiversità non significa parlare solo di farfalle e fiori, ma significa prendere in carico il nostro sistema di vita e la nostra sopravvivenza (...)” e ancora “(...) è necessario stimolare un processo culturale a questo fine, (...)bisogna dare valore economico ai sistemi legati alla biodiversità (...) la perdita di biodiversità costa MILIARDI e compromette le prospettive di vita di tutti noi (…) è necessario un approccio in cui ci sia una giusta attenzione alla ricerca scientifica e attenzione alla tutela”. Sante parole, devo dire, confermate e avvalorate oltre che dal Presidente della nostra Regione Augusto Rollandin, anche dalla dott.ssa Laura Pettiti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che è intervenuta in video conferenza da Roma, a dimostrare che questo tipo di politica di cui la Valle d'Aosta si fa promotrice nella nostra regione, supera i confini regionali per accogliere le Linee Guida nazionali ed europee.
Mentre ascoltavo con grande piacere  tutte queste parole e queste direttive di lavoro, mi chiedevo che cosa avrebbe pensato la dott.ssa Tutino nel sapere che mentre lei si esponeva in modo così chiaro a livello regionale e non solo, il sindaco di Courmayeur, nel frattempo, aveva proposto, nella sua variante di PRGC, il raddoppio del campo da golf, pensate un po', proprio in zona SIC... Ma è possibile tutto ciò??
Alla faccia della biodiversità di queste aree SIC, dove non possiamo permettere che niente venga toccato, perché la biodiversità di queste aree è il frutto di una storia naturale di millenni e basta un piccolo intervento sbagliato per distruggere qualcosa che sarebbe definitivamente perso per sempre. Questo la dott.ssa Tutino e lo stesso Rollandin lo hanno capito e spiegato bene, sarà forse il caso che aiutino anche i politici di Courmayeur a comprendere questi facili concetti...


Giovanna

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