Tra le difficoltà riscontrate nel confronto con i promotori del raddoppio del golf di Courmayeur (quando il confronto è possibile e non veniamo assordati dagli insulti scomposti di persone come il prof. Milano), c'è quella di far capire il valore di una zona umida e comunque non modificata dall'intervento umano, rispetto ad un ordinato prato verde.
Per aiutarvi a capire, vi rimandiamo ad alcune foto di un luogo ormai trasformato dall'uomo: il Vallone di Comboé.
prima
adesso
Noi lo preferivamo prima.
Un prato verde senza fiori è più bello del cemento, ma è naturale come una mucca di plastica (tipo quella all'ingresso di Courmayeur...)
L'esempio di Comboè serve inoltre a smentire quelle anime belle che continuano a dichiare che si può fare tutto, naturalmente "nel rispetto dell'ambiente". Noi crediamo, invece, che alcune cose è meglio lasciarle come la natura le ha fatte. Custodi e non giardinieri, per intenderci.
Qui altre foto e un commento più che condivisibile.
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