domenica 23 settembre 2012

Dalle 9 buche attuali, passeremo a 45 ?!

  Come potete leggere, ormai è una mania !
scherzi a parte, il dato interessante che emerge è la totale assenza di programmazione (o almeno del rispetto della stessa).
Sicuramente un golf a La Salle sembra avere più senso, come periodo di apertura e qualità ambientale delle aree interessate, che a Courmayeur.
Resta naturalmente il problema dei diserbanti e della compatibilità di tale impiego dei terreni con la vocazione agricola di La Salle.

Precisando, naturalmente, che non ci vedrete mai tra i fans del golf (sport discutibile da un punto di vista ambientale), siamo comunque sempre aperti al confronto (in proposito si veda il protocollo d'intesa siglato da diverse associazioni ambientaliste e FIG che prevede, tra l'altro la salvaguardia delle aree natura 2000).

Cosa radicalmente diversa è immaginare un campo da golf in una ZPS o in un SIC.

Qui di seguito l'articolo della Stampa:


Valdigne, caccia alle 18 buche Il golf contagia anche La Salle: Idea appoggiata dalla Comunità montana, ma pure La Thuile punta al green (di JESSICA CAVALLERO)

Tutti lo vogliono, ma ancora non si vede. La storia del golf a 18 buche in Valdigne può essere ridotta a questo. A parlare della possibilità di realizzare un campo da diciotto buche (tra La Salle e Morgex) era stato l’allora assessore al Turismo e Sport Luciano Caveri. Era il 2004 e aveva commissionato uno studio sullo sviluppo di questa disciplina e sui luoghi adatti a ospitarla. Ecco che i Comuni della Valdigne si erano mobilitati. Morgex aveva messo sul tavolo la zona Pautex, alla sinistra orografica della Dora. La disponibilità del terreno non avrebbe però permesso di spingersi oltre le nove buche e per rendere l’offerta realmente appetibile, di buche ne servivano almeno diciotto. Nulla di fatto quindi per la giunta di Lorenzo Graziola, che nel 2005 era subentrata a quella di Dante Quinson.

A Courmayeur, grazie all’intervento di privati, esiste già un campo da golf a nove buche, sul quale si discute di un possibile ampliamento. A otto anni di distanza dallo studio regionale, è il Comune di La Salle a puntare su un green da diciotto buche, con l’appoggio della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc. Lo avevano spiegato durante l’approvazione del programma di sviluppo turistico gli amministratori di La Salle: «È un tema che fa pubblicità» aveva detto il primo cittadino, Cassiano Pascal, parlando «di scelta "obbligata" grazie alla geografia e all’esposizione del Comune con l’accesso diretto tramite l’autostrada». A confermarlo è il presidente della Comunità Montana Riccardo Bieller: «All’interno del piano di sviluppo turistico abbiamo accordato a ogni Comune una rilevanza turistica a seconda della sua specificità. Pré-St-Didier per quanto riguarda lo sfruttamento delle acque termali, La Thuile e Courmayeur, importanti stazioni sciistiche, Morgex come centro di servizi, mentre La Salle luogo ideale per potenziare la presenza di strutture dedicate agli sport popolari e al golf». Il Comune guidato da Cassiano Pascal si è già visto mutilare dei campi di palet che saranno ospitati a Morgex per il mancato via libera dei proprietari dei terreni e l’associazione di palet della Valdigne che si era messa di traverso.

Ma intanto anche La Thuile ha deciso di puntare su questa disciplina. Lo fa convocando nelle prossime settimane i proprietari, circa duecento, dei terreni del piano di Arly dove si vogliono realizzare nove buche, «scomodando» per l’occasione anche il campione di golf Costantino Rocca, che sarà invitato all’assemblea. Il costo dell’intervento è stimato in 1 milione e 200 mila euro. «In questo modo - spiega il vicesindaco di La Thuile, Francesco Stammelluti - avremo il golf d’estate e lo sci di fondo d’inverno». «A livello di Comunità Montana - aggiunge Bieller - abbiamo scelto La Salle anche per poter sfruttare un campo da 18 buche in grado di ospitare competizioni internazionali in maniera prolungata durante l’anno. Se La Thuile trova i finanziamenti, buon per loro», ma avverte: «L’iter non è semplice, bisogna dichiarare la pubblica utilità prima di eventuali espropri».

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