domenica 30 settembre 2012

Perché la bandiera nera

Come promesso pubblichiamo di seguita le motivazioni che hanno spinto Legambiente ad attribuire la bandiera nera all'amministrazione comunale di Courmayeur.

Motivazione

Descrizione
In adeguamento al PTP (piano territoriale paesistico) regionale, dal 2007 con una giunta diversa dall'attuale, Courmayeur aveva presentato il testo definitivo del nuovo Piano Regolatore. Tutto è rimasto fermo fino a quest'anno, non avendo il Comune presentato la documentazione richiesta dalla Regione (n. 4 documenti integrativi e non discrezionali). L'attuale amministrazione (giunta Derriard), a pochi mesi dal rinnovo amministrativo previsto in novembre, con delibera consiliare del 17/04/12, stravolge il PRGC con un procedimento che pare non essere previsto da nessuna normativa vigente. 
In particolare, il procedimento seguito dalla nuova amministrazione è grave per i seguenti aspetti: 
  • il prolungato e immotivato ritardo nel dare seguito al procedimento di adeguamento al PTP. Per un'area come il territorio di Courmayeur, posta ai piedi del Monte Bianco, sensibile ambientalmente e notoriamente a rischio di speculazione, ogni giorno di ritardo ha delle conseguenze importanti rispetto alla tutela dell'ambiente e del paesaggio; 
  • lo stravolgimento del sistema degli equilibri funzionali (la norma del 2007 prevedeva che per costruire un metro cubo di seconde case prima occorreva aver realizzato 3 metri cubi di alberghiero), consentendo la realizzazione di seconde case prima della realizzazione dei volumi alberghieri. Da ricordare che il PTP regionale, varato nel 1998, prevede lo strumento degli equilibri funzionali non solo per promuovere la realizzazione di alberghi, ma anche per contenere la realizzazione di nuove seconde case. 
L'impostazione della giunta Derriard, quindi, sposa la politica regionale della cura del mattone, molto in voga in questi ultimi anni. Una politica che, allontanandosi dallo spirito del PTP, ha portato a leggi sciagurate come il piano alberghi, (bandiera nera nel 2010). 
La critica più forte è però sicuramente indirizzata al tentativo dell'Amministrazione di modificare le Norme Tecniche d'Attuazione del PRGC del 2007, prevedendo la possibilità, sul piano della compatibilità urbanistica, di estendere il campo da golf della Val Ferret esistente nelle zone urbanistiche limitrofe, anche se le stesse risultano inserite in SIC (Sito d'interesse comunitario: le c.d. Zone umide) e ZPS (zone protezione Speciale, necessarie per il ciclo vitale degli uccelli); in proposito si rinvia all'art. 21 comma comma 1 lett. d) delle NTA adottate il 17/04/12. Altro elemento negativo, il fatto che tale previsione di ampliamento in zona individuata come area natura 2000, non sia stata sottoposta a procedimento di VAS e di Valutazione d'incidenza. In sede di esame delle osservazioni (compresa quella promossa da Legambiente rispetto al suddetto art. 21 NTA), il Comune è stato costretto ad eliminare l'esplicita possibilità di ampliamento del golf in un'area pari a oltre il doppio dell'attuale: resta, però, una norma di rinvio (art. 21 comma 3) che pare prevedere l'applicazione della norma in materia di golf a tutte le zone limitrofe a quella attualmente già destinata all'attività golfistica. Di fatto, l'estensione sembra rimanere, come del resto confermato dal fatto che la nostra osservazione è stata bocciata e che il Sindaco ha dichiarato che l'ultima versione dell'art. 21 va considerata solo rimodulata e non modificata, in quanto i contenuti restano gli stessi. L'Amministrazione Derriard sembra lasciare di fatto aperta la possibilità ad un ampliamento del golf che stravolgerebbe il delicato equilibrio di un sito protetto, che già in passato è stato con fatica protetto da altri tentativi speculativi. Si auspica che la Regione, competente in materia di Siti Natura 2000, intervenga a tutela di questo inestimabile patrimonio.

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